Il premier ceco Bohuslav Sobotka ha fatto marcia indietro sulle dimissioni del governo annunciate lunedì 2 maggio.
Il primo ministro ha deciso di ritirare le annunciate, ma mai rassegnate, dimissioni dopo un forte conflitto con il presidente della Repubblica Miloš Zeman. «Il presidente della repubblica ha cominciato a dire che con le dimissioni del governo non cade il governo, ma viene sostituito solo il premier. Con queste premesse le mie dimissioni perdono il loro senso» ha detto Sobotka. La Costituzione sul punto non è univoca e lascia al presidente un margine di discrezionalità. L'interpretazione fatta circolare dal Castello è, tuttavia, assai minoritaria e in contraddizione con la prassi adottate fino ad adesso. Se il presidente avesse revocato il mandato solo al premier lasciando i propri incarichi a tutti gli altri ministri, sarebbe fallito il tentativo di Sobotka di sbarazzarsi del ministro delle finanze Andrej Babiš.
Babiš intanto deve far fronte a un nuovo scandalo. Dopo i dubbi sull'acquisto dei bond del suo gruppo Agrofert, tramite Twitter sono state diffuse registrazioni, in cui Babis dà istruzioni a un giornalista del quotidiano MfDnes, che fa parte del gruppo Agrofert. «E' gravissimo che il vicepremier del governo ceco possa essere intercettato» ha reagito il diretto interessato non confermando, né smentendo l'identità delle voci nella registrazione. Contro l'anonimo intercettatore Babiš ha già deposto una denuncia alla polizia. Nel secondo maggior quotidiano ceco la registrazione ha sollevato la protesta di decine di giornalisti. Da tutta la vicenda esce, tuttavia, sensibilmente rafforzato l'asse tra il presidente Zeman e il ministro delle finanze.
Fonte: www.ceskatelevize.cz
Fonte fotografia: Archiv Vlády ČR