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09.06.2016

Regione di Ústí nad Labem tra manifatturiero e carbone

Ústí nad Labem è una tra le regioni ceche che godono, a causa di alcuni problemi strutturali, dei maggiori incentivi alle imprese. Dopo un passato fortemente contraddistinto dall'estrazione di lignite, la regione sta cercando di orientarsi verso il settore manifatturiero. L’intervista a František Jochman, presidente della Camera regionale di Ústí nad Labem edella società di consulenza Asistenční centrum, socio Camic.

 

Presidente Jochman, quali sono i temi più sentiti dagli imprenditori nel nord della Boemia?

Il tema più urgente è la mancanza di manodopera qualificata. Le aziende vorrebbero svilupparsi ma non hanno personale a sufficienza per far fronte a nuovi ordini e investimenti. Mancano soprattutto alcuni profili professionali, diplomati e laureati in tecnologie industriali o in progettazione.

Allo stesso tempo però la vostra regione registra il più alto tasso di disoccupazione in tutta la Repubblica Ceca...

Purtroppo la stragrande maggioranza dei nostri disoccupati non ha le competenze tecniche richieste dalle aziende ed è impensabile riqualificarli in quanto talvolta manca la motivazione da parte dei diretti interessati. Inoltre una parte non trascurabile di disoccupati non è interessata a lavorare, quindi non è impiegabile nel mercato del lavoro.

Un altro tema importante è legato alle infrastrutture di trasporto verso la Germania. Come valuta la situazione in questo campo?

Siamo uno dei principali snodi infrastrutturali verso la Germania. Con il completamento dell'autostrada D8 verso i confini tedeschi, la regione avrà un adeguato allaccio stradale. Il trasporto ferroviario è al limite delle sue capacità tecniche, con le attuali linee di trasporto merci ormai in uso al 100%. Ci aiuterebbe invece il miglioramento delle vie fluviali. Gli ambientalisti stanno però ostacolando la realizzazione di strutture necessarie alla navigazione dell'Elba per la maggior parte dell'anno. E non credo che tali opere saranno portate a termine entro i prossimi anni, considerando che anche sulla sponda tedesca i pareri non sono unanimi.

Sempre in tema di trasporti, i premier della Repubblica Ceca e della Sassonia hanno firmato un memorandum per la costruzione di una tratta ferroviaria ad alta velocità. Come valuta questo progetto?

Considero la costruzione della TAV positiva. Si libereranno le capacità sulle attuali rotaie. Ovviamente una linea ad alta velocità tra Praga e Dresda, con una fermata nella nostra regione, avrebbe riscontri favorevoli anche nel mercato del lavoro.

La regione di Ústi nad Labem ha generato un forte flusso di investimenti dall'estero. Questo trend continuerà?

La regione ha saputo tirare a sé molti investimenti poiché gode di incentivi tra i più alti della Repubblica Ceca e le autorità pubbliche hanno impiegato notevoli capitali in aree industriali, pronte oggi ad accogliere ulteriori investitori. Un ruolo fondamentale è stato giocato dalla vicinanza alla Germania. Mantenere i ritmi di crescita a questi livelli sarebbe però controproducente a causa della mancanza della manodopera. Certamente ha senso attrarre investimenti in località ben specifiche ma, con migliaia di nuovi posti di lavoro, non avrebbe ora un impatto significativo sul tasso di disoccupazione della regione.

La regione ha goduto, a causa di difficoltà strutturali, di un forte sostegno dei fondi europei. Come valuta l'impatto di questi contributi sul territorio?

Sicuramente i fondi hanno incentivato la creazione di nuovi posti di lavoro e hanno generato un effetto moltiplicatore sugli altri imprenditori: i consumatori sono più ricchi e spendono di più. Vorremmo continuare su questa strada, puntando su progetti di piccole e medie dimensioni in località specifiche, limitando le sovvenzioni a grandi investitori. I contributi dovrebbero sostenere le produzioni a maggior valore aggiunto, creando un circolo virtuoso tra scuole, imprese e ricerca universitaria. Grazie alle sovvenzioni sono stati raggiunti buoni risultati nel campo delle infrastrutture e in opere di risanamento di località sottoposte all’estrazione di lignite. É aumentato sensibilmente anche il livello delle infrastrutture sociali. Non del tutto soddisfacente è però la situazione nella sanità a causa della mancanza, in Ústí nad Labem, di una città che riesca a fungere da polo regionale.

Altro grande tema è la continuazione dell’attività di estrazione di lignite in alcune località vicino Most e Litvínov. Qual è il parere degli imprenditori?

Gran parte dei nostri imprenditori è favorevole all’estrazione. Inoltre, rispetto al passato, l’impatto ambientale si è notevolmente ridotto. Proseguire in questa attività dovrebbe comportare la demolizione di un solo villaggio, i cui abitanti verrebbero trasferiti in uno nuovo, realizzato dalla società estrattrice. Abbiamo anche calcolato che l'indotto delle attività estrattive conta migliaia di posti di lavoro. Pertanto l’impatto generato da tale attività sull’economia e sull’ambiente possono dirsi positivi. Continuando l'estrazione verrà alimentato il Fondo per il Risanamento, sinonimo di maggiori risorse per far fronte ai danni del passato.

Infine, la vostra regione è guidata da un governatore proveniente dal Partito comunista, che per ideologia è decisamente poco business-friendly. Ne risente la collaborazione tra regione e imprenditori?

A livello regionale l'appartenenza ad un partito gioca un ruolo minore che a livello nazionale. Il governatore Bubeníček vuole avere dei buoni ospedali, scuole di qualità e infrastrutture efficienti esattamente come gli imprenditori. Talvolta abbiamo delle divergenze su questioni economiche: il governatore infatti propende per un'economia molto più centralizzata. Ma si tratta solo di uno scambio di opinioni in quanto la regione non ha poteri per incidere su questa tematica.

Fonte fotografia: Asistenční centrum, a.s.

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