Quale futuro attende l'industria europea? Quali sono le principali sfide da affrontare? A questa domanda ha cercato di rispondere un rapporto elaborato da BusinessEurope, la principale organizzazione delle imprese industriali europee.
Il peso dell'industria sta continuando a calare nelle economie europee. Tra il 2000 e 2014 il contributo dell'industria al valore aggiunto lordo prodotto nell'UE è calato dal 18,8 al 15,4 percento. Il calo è stato registrato in tutti gli stati dell'Unione Europea, ad eccezione della Polonia, l'Ungheria e la Repubblica Ceca, che è il Paese con il contributo più alto dell'industria al valore aggiunto. Nonostante ciò, l'industria europea è il più forte esportatore al mondo: il 37 percento di tutto export industriale viene realizzato dalle imprese europee. Perciò le imprese industriali vogliono meno protezionismo e più competitività internazionale.
Gli industriali europei si sono fissati un obiettivo quantitativo: far risalire al venti percento il contributo dell'industria al valore aggiunto prodotto nell'Unione Europea. «Il raggiungimento dell'obiettivo rimane possibile solo se la competitività dell'industria europea continuerà a migliorare sul versante dei costi e dell'innovazione e se la divisione internazionale del lavoro offrirà nuove opportunità di ricollocamento delle attività industriali nell'Unione», sottolineano gli analisti di BusinessEurope.
A pesare oggi è soprattutto il costo delle regolamentazioni e dell'energia. Tra il 2000 e il 2014 i costi sostenuti per far fronte alle regolamentazioni è cresciuto fortemente e in alcuni settori industriali ormai rappresenta più del dieci percento dei costi complessivi. Anche la tassazione media europea è più alta che nei principali competitor mondiali. La competitività internazionale delle imprese europee è indebolita anche dal costo dell’energia. «Il prezzo medio dell'energia nell'UE nel primo semestre del 2016 era più del doppio di quello degli Stati Uniti» nota il rapporto.
Continua ad essere legato al settore industriale circa un quarto dei posti di lavoro europei. Il settore ha un impatto fondamentale anche nella ricerca applicata. La principale sfida del futuro sarà pertanto caratterizzata dalla capacità d’innovazione, dall'educazione alla qualità e dalla digitalizzazione, come mostra il modello dell'Industria 4.0. Con la digitalizzazione e la robotizzazione potrebbero scomparire dei posti di lavoro, ma le capacità tecniche e intellettuali delle persone impiegate nell'industria cresceranno di peso. «Attrarre i giusti talenti curando il brand dell'Unione Europea e offrendo sia un'educazione competitiva sul mercato del lavoro che delle opportunità di lavoro attraenti diventerà sempre più importante, se si prende in considerazione l'invecchiamento della popolazione europea» si legge nel rapporto. Il futuro dell'Europa e della sua industria rimangono pertanto indissolubili.
Qui il rapporto completo: www.businesseurope.eu
Fonte fotografia: FCA