Venerdì 12 giugno si è svolta la prima tappa di Praga chiama Italia, il viaggio virtuale della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceco nell'economia italiana dopo la fase acuta dell'epidemia Covid-19. La seconda tappa si svolgerà venerdì 19 giugno, maggiori info su come partecipare qui: https://www.camic.cz/it/event/webinar-in-due-puntate-praga-chiama-italia-seconda-parte-19-6-2020/
A intervenire per primo è stato Alessandro Tonetti, responsabile internazionalizzazione di Confindustria Udine, che ha descritto il tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia come contraddistinto da numerosi distretti voltati all'export. "Una presenza molto rilevante è quella di Fincantieri, per la quale lavorano decine di imprese locali" ha sottolineato Tonetti. Molte aziende industriali hanno dovuto chiudere non solo a causa dei decreti governativi, ma anche per precauzione. Ora le aziende stanno riprendendo la produzione e puntano su nuovi mercati esteri, tra cui proprio la Repubblica Ceca.
Dal vicino Veneto, e in particolare da Vicenza, si è collegato Roberto Brazzale, presidente dell’omonimo gruppo caseario, presente in Repubblica Ceca con la controllata Brazzale Moravia. Il Veneto è stato tra le prime regioni colpite dal coronavirus, ma ha saputo gestire molto bene la sua situazione epidemiologica. "Ogni azienda fa storia a sé" ha osservato Roberto Brazzale. L'impatto complessivo dell'epidemia e delle conseguenti limitazioni è stato importante. "Anche nel nostro settore, l'alimentare, ci sono molte differenziazioni. Nel lattiero caseario c'è stata una tenuta dei consumi, che transitano attraverso il sistema del retail e della grande distribuzione, ma è crollato tutto il flusso destinato all'ho.re.ca, ossia alla ristorazione e agli hotel" ha descritto Brazzale.
Il viaggio virtuale Camic si è poi spostato ad Ancona con Giampiero Schiavoni, presidente di Imesa SpA. "La situazione sembra essere tornata alla normalità, ma non è ancora una normalità vera, perché rimangono in vigore alcuni divieti e limitazioni" ha descritto Giampiero Schiavoni. Oltre a un importante distretto della meccanica nella provincia di Pesaro l'economia della Marche vede una forte presenza di distretti dedicati alla produzione dei beni di consumo e un'importante settore del turismo sulla costa adriatica, entrambi molto dipendenti dal potere d'acquisto dei consumatori. Le aziende che invece sono attive nei settori dei beni d'investimento, come Imesa SpA, hanno risentito meno della situazione.
Lungo la costa adriatica il viaggio virtuale di Camic si è spostato a Bari, dove era collegato Luigi Triggiani, segretario generale Unioncamere Puglia. La Puglia è tra le regioni più dinamiche del sud Italia con settori d’eccellenza nell'agricoltura, turismo, arredo design e siderurgico. "La Puglia, a parte alcuni problemi, era una regione in salute prima dell’epidemia Covid. E le cose devono continuare ad andare bene anche dopo" ha detto Luigi Triggiani. Secondo Triggiani l'attuale crisi ha accelerato alcune tendenze, come l'economia circolare e la produzione in loco.
L'ultima fermata della prima tappa è stata Salerno con Alfonso D'Agostino, Managing Director di Tecnocap s.r.o., controllata ceca del gruppo campano Tecnocap specializzato in chiusure metalliche e macchine capsulatrici. La Campania ha un tessuto economico diversificato con alcune eccellenze industriali nell'aerospaziale, tessile, orafo o agroalimentare. Molto importante anche il settore turistico concentrato nella zona tra Napoli e Salerno. "La situazione è complicata per le piccole imprese che avevano già una posizione finanziaria difficile" teme D'Agostino. Un punto molto forte a favore della ripresa turistica è la situazione epidemiologica della Campania, come delle altre regioni del Sud Italia, che sono tra le zone meno colpite in Europa dal Covid-19.
La seconda tappa di Praga chiama Italia partirà venerdì 19 giugno dalle ore 10.30 e toccherà Roma, Cecina, Bologna, Genova e Bergamo.
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Fonte: Camic
Fonte fotografia: Camic
