Le imprese industriali ceche vogliono che lo stato reinvesta nel settore industriale una parte dei ricavi dalla vendita dei permessi a emettere l'anidride carbonica. Lo scrive il quotidiano economico Hospodářské noviny.
Il pressing è diventato più forte negli ultimi mesi con il forte rialzo dei costi sul mercato dei permessi a inquinare. Le imprese industriali chiedono che lo stato impieghi il 25 percento dei ricavi dalla vendita dei permessi in misure compensatorie per le industrie inquinanti. «Le compensazioni metteranno i produttori europei sulla stessa linea di partenza, sebbene rimaniamo sfavoriti rispetto alla Cina, Russia e altri Paesi che non tassano l'emissione della CO2» sottolinea il presidente dell'Associazione dei produttori di acciaio, Daniel Urban. Il governo non si schiera totalmente contro la proposta, sebbene il Ministero delle Finanze freni sulla possibilità di fissare le misure compensatorie per legge, come vorrebbero gli industriali.
I prezzi dei permessi a emettere l'anidride carbonica sono in forte aumento dopo la recente riforma che sta togliendo dal mercato gli stock di licenze in surplus accumulat3e durante la crisi. Nel giro di pochi anni il prezzo è balzato da cinque a 25 euro. Anche le entrate nelle casse pubbliche sono cresciute: tra il 2017 e il 2018 l'incasso per lo stato ceco è triplicato a 15 miliardi di corone. Quest'anno le entrate dovrebbero aumentare ulteriormente a circa 20 miliardi di corone.
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