Come ogni anno la data del 1° gennaio è il giorno in cui entrano in vigore numerosi provvedimenti legislativi e fiscali, che ricadono sulla vita delle imprese. Il 2019 non fa eccezione, sebbene numerose norme, che dovevano entrare in vigore con l'anno nuovo, siano rimaste bloccate alla Camera. Ecco alcune principali novità.
Dipendenti: stipendio minimo e malattia
Il governo ha deciso di aumentare lo stipendio minimo lordo a 13.350 corone al mese. Al rialzo dello stipendio minimo sono legati anche i cosiddetti minimi garantiti per le singole categorie professionali. Un cambiamento ancora più importante è la cancellazione del periodo di carenza: i primi tre giorni di malattia dei dipendenti saranno remunerati dal datore di lavoro. Per fronteggiare l'assenteismo, molto temuto dalle imprese, a partire dal primo luglio entrerà in vigore a pieno regime il sistema dei certificati di malattia elettronici.
Veri proprietari
Diventa inoltre obbligatorio per le società iscrivere nel Registro dei veri proprietari di aziende i nominativi dei proprietari effettivi dell'impresa. L'obbligo riguarda le persone fisiche disponenti, da solo o in concorso con altre, di almeno il 25 percento del capitale o dei voti in assemblea. Questo Registro, a differenza dal Registro delle Imprese, non è pubblico. La legge non prevede sanzioni dirette per le aziende che omettono l'iscrizione. Le sanzioni sono tuttavia indirette: le imprese senza dati nel Registro non potranno accedere ai fondi europei e, probabilmente in futuro, neppure agli appalti pubblici.
Imposte
Pochi cambiamenti invece sul versante delle imposte. Molte norme fiscali, come l'estensione del Registro Elettronico dei Ricavi, che dovevano entrare in vigore a partire dal 2019, sono state frenate alla Camera dei Deputati. Tra le principali novità ci sono le nuove regole per accedere alle detrazioni maggiorate per le spese di ricerca e sviluppo contenute nel pacchetto fiscale approvato a fine dicembre dalla Camera. Il pacchetto contiene anche numerosi provvedimenti ripresi dalla direttiva ATAD riguardanti le imprese operanti in più Paesi dell'UE. Tra questi limiti per le detrazioni per spese relativi a crediti forniti dalla casa madre: l'exit tax per beni ceduti, una stabile organizzazione all'estero e le regole CFC. Queste riguardano la tassazione degli utili raggiunti da società controllate e stabili organizzazioni operanti in paesi con una tassazione eccezionalmente bassa.
Fonte: Camic
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