L'Ente Nazionale di Controllo (NKÚ), il corrispettivo ceco della Corte dei Conti, ha criticato il sistema di riscossione delle imposte in Repubblica Ceca.
Secondo le rilevazioni dell'Ente attinenti al periodo 2014-2017, il sistema delle imposte ceco è troppo macchinoso per i contribuenti. Nel 2017 un'azienda ceca ha impiegato circa 230 ore all'anno per assolvere ai suoi obblighi fiscali. Un dato sensibilmente più alto della media UE, che ammontava a sole 161 ore. Secondo l’Ente a esserne la causa è una normativa fiscale complessa e a tratti contradittoria per l'accavallamento di varie modifiche delle leggi fiscali. Negli ultimi anni la situazione è stata aggravata da alcune misure anti-evasione adottate soprattutto nel settore IVA. Per quanto riguarda l'onerosità del sistema fiscale ci si trova in fascia media con gli altri Paesi sviluppati: il carico fiscale ammontava in Repubblica Ceca al 35% del PIL rispetto invece a una media OCSE del 34%. Tra il 2014 e il 2017 il gettito delle imposte è cresciuto di quasi un quarto arrivando a più di 1.400 miliardi di corone. «Ed è merito in larga parte dell'andamento dell'economia» sottolinea l'Ente Nazionale di Controllo.
La gestione delle imposte diventa sempre più gravosa anche per lo Stato. La spesa per la gestione delle imposte e dei contributi è aumentata tra il 2014 e il 2017 di oltre il trenta percento arrivando a quota 23,2 miliardi di corone. L'aumento è dovuto sostanzialmente alla forte crescita degli stipendi nella pubblica amministrazione, mentre gli organici degli Enti preposti, l'Amministrazione Fiscale in primis, sono rimasti praticamente invariati.
Fonte: nku.cz
Fonte fotografia: NKÚ