Lo Studio Savino, nel 2025, festeggia 65 anni di attività. Fondata nel 1960 a Trieste, la società è attiva dal 1991 anche a Praga. Oltre alla consulenza tributaria, si occupa della compliance societaria, dei passaggi generazionali e della ristrutturazione delle aziende in crisi. Negli anni 2023 e 2024, è stato inserito nella classifica dei primi 100 studi in Italia per assistenza professionale alle imprese, pubblicata dalla rivista Forbes. Del lavoro dello studio e della professione di commercialista abbiamo parlato con uno degli amministratori dello studio, Luca Savino.
Il prossimo anno lo studio compie 65 anni di attività. Quali sono i vostri piani per lo sviluppo?
Lo studio nasce nel 1960 con mio padre come Studio Savino e, nel corso degli anni, si è trasformato nell’attuale configurazione come Savino&Partners, società tra professionisti. Al centro della nostra attività c’è sempre stata l’attenzione al cliente come persona e come impresa, ed è questo sostanzialmente il leitmotiv che accompagna il nostro lavoro. Da sempre lo studio si è occupato di consulenza tributaria e societaria, sviluppando nel corso del tempo attitudini volte alla tutela dell’impresa. L’accelerazione impressa dal mercato e dallo sviluppo tecnologico impone all’impresa scelte veloci e rapidi cambiamenti. Questo agire ci impone di essere al fianco dell’imprenditrice o dell’imprenditore per dare quel supporto necessario ad affrontare queste scelte, non solo con l’istinto, ma con la più corretta visione del domani possibile. La scelta di oggi avrà conseguenze nel futuro, e il nostro obiettivo è rendere quelle conseguenze utili. L’unico piano che vedo per un professionista è studiare, adeguarsi al cambiamento, innovandosi e valutando gli strumenti che il mercato offre. Ecco perché le sedi di Trieste, Milano e Praga sono state trasformate in “boutique”, dove il nostro cliente è una persona e non un numero su un fascicolo, dove possiamo valutare le migliori soluzioni per la sfera imprenditoriale e personale, come lo studio del passaggio generazionale e la “wealth protection”.
Dal 1991 siete presenti in Repubblica Ceca. Per quale motivo avete deciso di entrare nel mercato ceco ben prima dell'adesione del paese all'UE? E come si articola ora la vostra presenza a Praga?
Trieste e Praga hanno legami storici straordinari. Città che hanno vissuto l’Impero austroungarico e che, attraverso questo, erano legate da scambi commerciali, dove Trieste rappresentava il naturale sbocco sul mare sia per Vienna che per la stessa Praga. Trieste ha dato i natali a un importante polo assicurativo, proprio fondato sulla protezione del commercio. Non dimentichiamo che le Assicurazioni Generali, nate a Trieste nel 1831, aprirono la prima filiale a Praga nel 1832, a testimoniare il forte legame tra le due città. Lo stesso Franz Kafka lavorò per le Assicurazioni Generali, dove venne assunto nel 1907.
Così, alla caduta del muro, l’idea di gettare il cuore oltre l’ostacolo ha avuto la sua naturale direzione: Praga. Nei 33 anni di lavoro in Repubblica Ceca, l’evoluzione dello studio ha portato oggi a costruire una realtà, dove la linea è quella degli studi italiani. Sotto la denominazione storica di Studio Savino, per intendersi quella di 65 anni fa, oggi assistiamo i nostri clienti nella compliance societaria e nel passaggio generazionale. Le imprese devono essere protette da un sistema che ne garantisca una continuità attraverso adeguati assetti amministrativi, organizzativi e contabili.
Questo significa che la legge ceca dice cosa devi fare, ma non come, e il più delle volte lascia ampia responsabilità in capo all’imprenditrice o all’imprenditore. Noi lavoriamo con i colleghi e con i legali per arginare queste responsabilità. Il profitto dell’impresa non è solo nel contenimento dei costi e nell’incremento dei ricavi, è anche nella prevenzione dei rischi.
Lei ha una grandissima esperienza essendo attivo come commercialista dal 1986. Come è cambiata la professione in oltre 30 anni? Quali sono le nuove esigenze delle aziende?
Il mondo della professione non è cambiato, è stato totalmente stravolto. La tenuta contabile, la dichiarazione dei redditi, sono passate dal centro del mondo professionale all’ultimo posto. Oggi, noi dobbiamo curare i più svariati aspetti della gestione dell’impresa e di colei o colui che la gestisce. E il professionista deve avere anche una capacità di ascoltare per poter trovare delle soluzioni. Il commercialista italiano potrei definirlo come il mitologico “ircocervo”. È una professione che difficilmente si identifica con il nome. In Repubblica Ceca abbiamo i Revisori contabili e i Consulenti fiscali. In Italia, il Commercialista è consulente fiscale abilitato anche alla difesa dei contribuenti ed è anche revisore contabile. Può fare perizie o essere consigliere di amministrazione di società. Alla fine, come si può vedere, svolge più cose di qualsiasi altro professionista in Europa.