Le piccole e medie imprese esportatrici ceche fanno all’estero affari soprattutto con altre aziende. Lo si rileva dall’indagine effettuata da IPSOS per l’Associazione Ceca delle Piccole e Medie Imprese (AMSP).
Secondo i dati rilevati su un panel di circa 400 PMI esportatrici, le vendite all’estero destinate direttamente ai consumatori rappresentano solo il 13% dell’export. La fornitura di prodotti e servizi alle pubbliche amministrazioni estere è ancora minore e ammonta al 4%. Prevale assolutamente il segmento B2B, che pesa per oltre l’80% sulle esportazioni. «Si conferma il fatto che la Repubblica Ceca è un’economia prevalentemente industriale e pertanto prevalgono, soprattutto nel settore manifatturiero, gli scambi tra le imprese – commenta i dati l’Associazione –. Il fatto che solo il 4% dell’export è destinato alle pubbliche amministrazioni dimostra che le imprese ceche non sono riuscite a sfruttare appieno il potenziale del settore statale nell’UE».
Per il resto l’indagine conferma alcuni tratti essenziali delle imprese esportatrici ceche. I principali partner commerciali sono i paesi limitrofi, a partire dalla Germania, mentre l’Italia si conferma nella top ten. La maggior parte delle PMI esportatrici è presente su almeno sei mercati esteri. Per aumentare e diversificare le esportazioni, le imprese chiedono al sistema di sostegno all’export soprattutto iniziative di presentazioni su nuovi mercati, quali l’invio di buyers o la partecipazione alle fiere estere, e la ricerca di partner mirata. Relativamente poco utili agli occhi delle PMI invece le delegazioni imprenditoriali, che vengono composte in occasioni di visite di stato all’estero.
Fonte e intera ricerca: http://amsp.cz
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