Il settore degli appalti pubblici sembra che stia ripartendo lentamente. Lo indicano i dati pubblicati nello studio sul settore dell’edilizia in Repubblica Ceca preparato dalla società CEEC Research.
Nei primi nove mesi è salito il numero e il valore degli appalti pubblici assegnati. Da gennaio a fine settembre sono stati, quindi, assegnati quasi 4800 appalti per un valore complessivo di 133,5 miliardi di corone, l’85% in più rispetto al 2016. In compenso, è calato fortemente il numero degli appalti indetti nei primi nove mesi dell’anno, con 1500 appalti per un valore complessivo stimato di 88 miliardi di corone.
Le imprese edili chiedono al nuovo governo maggiore continuità e stabilità nell’assegnazione degli appalti. Secondo le imprese la principale priorità è la semplificazione degli iter di autorizzazione delle opere edilizie, che spesso causano ritardi nella gestione degli appalti. Inoltre, le imprese chiedono che il governo crei un programma quadriennale degli investimenti per evitare sbalzi troppo pronunciati tra i singoli anni, e che aumenti le risorse destinate agli appalti infrastrutturali. Allo stesso tempo, le imprese non sembrano credere che le nuove forze di governo possano intervenire in maniera incisiva: il 49% delle imprese intervistate non crede che il rinnovo della Camera cambierà qualcosa nel settore, il 34% ritiene che i lavori rallenteranno ancora di più e solo l’11% pensa che la situazione cambierà in meglio.
Complessivamente, il settore è in moderata crescita. I direttori delle imprese edili ceche prevedono quest’anno una crescita del 3,1% e del 3,5% nel prossimo anno. Ancora più dinamica l’evoluzione dei ricavi, dati in crescita del 6,3% quest’anno e del 4,4% il prossimo anno. Buone notizie arrivano anche dal settore dei servizi di progettazione, che sta crescendo di circa il 9%. Complessivamente, le capacità produttive delle imprese edili ceche sono occupate per circa il 94%.
Fonte: www.ceec.eu
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