Il governo ceco stenta a prendere una decisione sulla costruzione dei nuovi reattori nucleari. Grazie alla loro costruzione, la parte nucleare del mix energetico ceco dovrebbe salire al cinquanta percento.
Le difficoltà riguardano soprattutto le modalità di finanziamento dell’opera. «Non vogliamo agire sotto pressione» ha detto all'agenzia Bloomberg il ministro dell’Industria e del Commercio Marta Nováková. Il suo dicastero doveva preparare entro la fine del mese un documento riguardante proprio le modalità di finanziamento dei nuovi reattori, che dovrebbero costare al minimo 200 miliardi di corone.
Tra le alternative prese in considerazione dal governo c’è il prolungamento del ciclo di vita degli attuali reattori della centrale di Dukovany. Il tema è stato oggetto di un incontro tra il premier Andrej Babiš e i dirigenti della società energetica Čez, proprietaria della centrale. «Riusciamo a immaginarci un prolungamento ulteriore del ciclo di vita», ha detto il portavoce della società Ladislav Kříž. La centrale quindi potrebbe continuare la produzione anche oltre il 2035. Nel caso di un prolungamento di dieci anni, i costi stimati ammontano a circa venti miliardi di corone. Inoltre, non si dovrebbero verificare quei ritardi che invece caratterizzano i nuovi reattori in costruzione in Europa.
Fonte: www.e15.cz
Fonte fotografia: Čez
