La Repubblica Ceca si sta allontanando dal gruppo di Visegrad, e soprattutto dalla Polonia e dall'Ungheria. Ciò è emerso nel corso del meeting annuale degli ambasciatori cechi, che si sta svolgendo da lunedì 28 agosto al palazzo Czernin a Praga.
A rimarcare la distanza da Varsavia e Budapest è stato il premier ceco Bohuslav Sobotka. «Il primo strumento per il mantenimento dei buoni rapporti nell'Europa Centrale è il dialogo strategico con la Germania», ha sottolineato. Secondo il premier, i rapporti con il principale vicino occidentale «stanno registrando progressi anche in settori fin'ora trascurati, ad esempio nei collegamenti infrastrutturali e nel trasporto ferroviario». Passa in secondo piano invece il Gruppo di Visegrad, che, secondo Sobotka, «ha contribuito positivamente al dibattito post-Brexit nelle istituzioni europee». Il governo ceco sta cercando invece di rispolverare il cosiddetto “formato di Austerlitz”, ossia una forma di dialogo rafforzato con la Slovacchia e l'Austria.
Nel corso del meeting è stata confermata la volontà del governo ceco di partecipare come membro osservatore ai consigli dei ministri delle finanze dell'eurozona, come già era stato anticipato nei giorni scorsi dalla stampa. La Repubblica Ceca non vuole restare esclusa dal principale filone dell'integrazione europea «La Francia e la Germania spingeranno su una maggiore integrazione e su una cooperazione rafforzata tra i membri dell'eurozona in una serie di nuovi ambiti» ha spiegato il premier. Ora la palla passa agli ambasciatori, che nei prossimi mesi dovranno sondare la posizione dei singoli Paesi europei nei confronti della richiesta di adesione di Praga.
Fonte: www.ceskenoviny.cz
Fonte fotografia: Úřad Vlády ČR