La maggioranza si è ricompattata sulla riforma delle pensioni, che è stata approvata venerdì 8 novembre dalla Camera dei Deputati.
Il punto, su cui si è scontrata la coalizione, era il sistema di pensione anticipate per i lavori più usuranti. Alla fine è passata la posizione di ODS e TOP 09 che ha ridotto la platea dei lavori usuranti a quelli dell’attuale categoria IV. Verrà quindi sbloccato il meccanismo di aumento dell’età pensionabile fino al tetto dei 67 anni. L’età massima sarà raggiunta dai nati nel 1989.
La riforma introduce una serie di altre novità come la base contributiva condivisa tra le persone sposate. Il nuovo sistema di calcolo renderà più leggeri gli assegni per chi andrà in pensione dopo il 2026. Per i pensionati lavoratori dipendenti verranno abbonati i contributi pensionistici in quota dipendente. Rimangono invece quelli in quota datore di lavoro.
La legge passa al Senato, dove la coalizione ha un’ampia maggioranza. Durante il week-end il presidente Petr Pavel si è detto pronto a promulgare la legge. Le opposizioni invece promettono di abolire le novità principali della riforma, se andranno al potere dopo le legislative del prossimo anno.
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