Il ristorante La Casa di Erminio è un elegante e accogliente ristorante nel quartiere praghese di Vinohrady, nella cui offerta dominano i piatti di pesce. Il locale è di recente stato protagonista e vincitore della competizione televisiva Little Big Italy, che nelle varie città del mondo seleziona e valuta i ristoranti con la cucina autentica italiana. Abbiamo parlato con il titolare del ristorante Erminio Mele.
In che modo cercate di trasmettere la cucina autentica italiana?
Portiamo ai clienti la cucina italiana rispettando le ricette e puntando sulla qualità dei prodotti italiani. Il nostro ristorante è specializzato in piatti di pesce, che sono stati molto apprezzati nella competizione. Portiamo durante tutta la settimana pesce fresco dalla zona di Fano – mare Adriatico. Molti nostri clienti vengono nel ristorante proprio per le nostre specialità di pesce.
Lei proviene dalla Puglia. Ha cercato di introdurre nel menu e nell’offerta dei vini prodotti pugliesi?
Alcuni prodotti base, come l’olio d’oliva, provengono proprio dal Salento. Nella cucina usiamo molto la verdura stagionale e dalla Puglia ci riforniamo di pomodori, olive, fiori di zucca, carciofi o cime di rapa. A contare è la stagionalità, nel ristorante non voglio cibi congelati. Per quanto riguarda i vini abbiamo una scelta piuttosto vasta che rappresenta tutta l’Italia. Quando i clienti mi chiedono un vino un po’ più corposo, la scelta spesso cade su vini dalla Puglia o dalla Sardegna o in generale dal sud Italia.
L’ultimo anno e mezzo tra chiusure pandemiche e meno turisti in città è stato difficile per il settore della ristorazione. Come l’avete affrontato?
Durante il secondo lockdown abbiamo deciso di fare l’asporto e i nostri clienti fissi ci hanno aiutato facendo delle ordinazioni. Quando abbiamo riaperto i nostri clienti sono tornati in gran numero. Abbiamo sofferto ma anche grazie ai piccoli aiuti dello Stato ho potuto mantenere il mio team. Non risentiamo molto della mancanza dei turisti, perché l’ottanta percento dei nostri clienti sono locali e cechi. Poi abbiamo un 15 percento di clienti turisti, che ci trovano grazie alla pubblicità, come la trasmissione in tv o alle recensioni molto buone che abbiamo su TripAdvisor. Attualmente attendiamo quali saranno le condizioni per il fine anno e se il nuovo governo modificherà le regole come la chiusura obbligatoria alle 22. Per gli ultimi giorni dell’anno prepareremo anche un speciale menù da asporto per clienti che preferiscono restare in casa o in albergo.
Lei per molto tempo ha lavorato nella ristorazione in Germania. Come è arrivato in Repubblica Ceca?
Nel 1994 ho partecipato a una gara di automobili nel nord Boemia, a Chomutov. Stando lì ho iniziato a cercare qualche ristorante italiano, ma in quegli anni in zona di ristoranti italiani non ce n’erano. Tuttavia in albergo mi avevano detto che a Teplice avevano aperto una pizzeria gestita da un italiano. Ero molto curioso e quindi ho preso il taxi per andare a vedere questa pizzeria, dove ho conosciuto il proprietario, che poi è diventato un mio amico. Gli ho chiesto alcune informazioni, ad esempio sugli affitti. E facendo diversi calcoli ho capito che la situazione poteva essere promettente. Al gestore ho lasciato il numero e nel 1995 mi hanno chiamato per aprire un ristorante a Teplice. Un anno dopo mi sono trasferito dalla Germania. Ovviamente eravamo l’unico ristorante italiano in zona. All’epoca c’erano pochissimi prodotti italiani, perciò andavo a fare la spesa a Dresda.
La Casa di Erminio invece come nasce?
Dopo alcuni anni mi sono trasferito a Praga e la mia esperienza più lunga è stata all’Hilton, dove ho lavorato per 13 anni. Sulla soglia dei cinquant’anni ho deciso di aprire una mia attività e portarla avanti. Con il nome del ristorante volevo indicare che nel locale il cliente deve sentirsi come a casa: tranquillo e soddisfatto. Ho selezionato una location non di massa per mantenere una qualità elevata con una trentina di coperti ben curati.
Fonte: Camic
Fonte foto: La Casa di Erminio