La Banca Centrale Ceca (ČNB) continua a perseguire un approccio di graduale restrizione nella politica monetaria. Il board dell’istituto centrale, riunitosi giovedì 2 novembre, ha adottato all’unanimità la decisione di rialzare i tassi d’interesse di base. Il tasso overnight è salito di 25 punti basici a 0,50% e il tasso lombard è stato rialzato di cinquanta 50 punti basici fino all’1%. Secondo gli esperti del settore, il rialzo influenzerà i prodotti di credito più sensibili, tra i quali i nuovi mutui o i mutui a tasso variabile. La remunerazione dei conti correnti e dei conti di risparmio, invece, non dovrebbe cambiare in maniera significativa. «Secondo le nostre previsioni la corona ceca continuerà a rafforzarsi nei confronti dell’euro, grazie all’adozione anticipata della restrizione della politica monetaria ceca rispetto all’eurozona», ha affermato il governatore Jiří Rusnok durante la conferenza stampa.
Il governatore ha confermato che il rialzo dei tassi d’interesse continuerà anche nei prossimi mesi. «Siamo all’inizio di un percorso di ritorno alla neutralità della politica monetaria», ha detto Rusnok, sottolineando che i prossimi rialzi dovrebbero essere moderati e quindi non dovrebbero superare i 25 punti basici per volta. Per il board della ČNB, la restrizione della politica monetaria è una diretta conseguenza dell’evoluzione del tasso d’inflazione. «L’inflazione in Repubblica Ceca rimarrà per tutto il 2018 sopra l’obiettivo del 2%, ma nella fascia di tolleranza», ha sottolineato Rusnok.
L’inflazione è determinata, secondo la Banca Centrale Ceca, soprattutto da fattori domestici. «L’inflazione è spinta al rialzo dal forte aumento dei salari in un contesto di robusta crescita dell’economia. L’economia ceca sta crescendo oltre il suo potenziale. Inoltre, sul mercato del lavoro è stata esaurita ogni riserva di manodopera libera e i salari crescono con un ritmo quasi a doppia cifra», ha affermato Rusnok. Secondo il governatore, la forte crescita dei salari è una delle spinte più forti per la crescita dell’inflazione, pertanto, per contrastarla e riportare l’inflazione al 2%, la Banca Centrale non ha altra possibilità che rialzare i tassi d’interesse. La Banca centrale ha inoltre aggiornato le sue stime di crescita del prodotto interno lordo a 4,5% per l’anno in corso.
Influisce meno sulla politica della ČNB l’attuale evoluzione dell’eurozona. Secondo il governatore, la Repubblica Ceca si trova in una situazione economica e monetaria tale da potersi permettere una politica più risoluta di quella adottata dalla Banca Centrale Europea, che prevede, invece, una restrizione molto più lenta della politica monetaria. «La situazione nell’eurozona ci pone sempre un limite. In questo momento è possibile, naturale e giusto smarcarsi dalla politica della Banca Centrale Europea», ha infine detto Rusnok.
Fonte: www.cnb.cz
Fonte fotografia: Cnb.cz