Entra a pieno regime il sistema di controllo dei movimenti finanziari introdotto nel 2012. Entro il 31 marzo le banche, le poste, le assicurazioni e gli intermediari finanziari dovranno riversare nell'anagrafe tributaria una valanga di dati.
Nel mirino soprattutto i conti correnti delle persone fisiche e delle imprese. Si dovranno comunicare all'anagrafe tributaria i saldi di inizio e fine anno, giacenze medie e movimentazione sui conti. Saranno sotto controllo anche le carte di credito prepagate e ricaricabili, che dispongono di un codice IBAN, conti titolo e vari prodotti finanziari, tra cui anche le polizze assicurative. Va notato che viene allargata la banca dati rispetto ai precedenti controlli, quando era sufficiente comunicare solo i saldi di inizio e fine anno.
Nel mirino del Fisco anche l'uso degli strumenti finanziari, che secondo l'amministrazione fiscale si prestano particolarmente bene a operazioni di riciclaggio di denaro sporco ed evasione. All'anagrafe tributaria saranno quindi comunicate anche le richieste e l'uso di bonifici, assegni, cambi di valuta, oltre che l'uso e il numero di accessi alle cassette di sicurezza e la posizione in oro e metalli preziosi. Quest'anno i termini per le comunicazioni riguardanti tutto il 2015 sono state posticipate a fine marzo, ma nei prossimi anni dovrebbero essere anticipate a febbraio.
Si stima che l'anagrafe tributaria si riempirà di circa un miliardo di dati, che saranno facilmente incrociabili essendo in formato elettronico. D'altronde l'aumento della banca dati è uno dei principali metodi di lotta all'evasione fiscale adottati dall'amministrazione italiana. Un metodo che tuttavia rappresenta criticità sul versante della privacy e del trattamento dei dati sensibili come ha sottolineato ripetutamente anche il garante della privacy.
Per ora la Repubblica Ceca ha un livello di tutela dei dati privati riguardanti i prodotti finanziari molto più elevato. A febbraio il governo ceco ha approvato la proposta di legge elaborata dal Ministero delle finanze sulla creazione di un registro centrale dei conti bancari. Il registro ceco dovrebbe essere molto più scarno, in quanto dovrebbe contenere solo dati sui titolari e non quelli sui saldi e movimentazioni.
Come sottolinea il titolare del dicastero delle finanze Andrej Babis, il registro non allarga le banche dati disponibili ma solo accelera le procedure. “Con il nuovo registro non si dovranno fare più richieste di verifica a tappeto, si ridurrà il pericolo di fuga di dati sensibili per le indagini e aumenterà la velocità di fruizione dei dati”, ha detto Babis. Come dimostra l'esperienza italiana, una volta messa in campo l'infrastruttura di controllo diventa molto facile per i responsabili politici allargare le banche dati nel nome dell'evasione fiscale.
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