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23.05.2019

Industriali italiani incontrano il viceministro del Lavoro della RC

Mercoledì 22 maggio si è svolto nella sede Camic l'incontro tra i rappresentanti dell'industria italiana in RC e i responsabili del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali della RC. L'incontro è stato aperto dai saluti dell'ambasciatore italiano a Praga, S.E. Francesco Saverio Nisio, e del presidente della Camera, Gianfranco Pinciroli, che ha sottolineato i temi che maggiormente interessano le aziende. «Da tutti i sondaggi e i dibattiti emerge che il primo, e spesso l'unico, problema per gli imprenditori è la mancanza di manodopera» ha ribadito il presidente Pinciroli.

Nel suo intervento il viceministro con la delega all'Occupazione Jiří Vaňásek ha presentato una panoramica dettagliata del mercato del lavoro in Repubblica Ceca, che registra un tasso di occupazione da record e la disoccupazione ai minimi storici. Attualmente sono vacanti 338.000 posti di lavoro, di cui oltre la metà sono posizioni richiedenti una bassa qualifica. «In Repubblica Ceca è stato abolito l'obbligo di segnalazione di posizione vacante, secondo una mia stima, le posizioni segnalate all'Ufficio dell’Impiego sono circa il cinquanta - sessanta percento di tutte le posizioni scoperte» ha segnalato Vaňásek. La situazione di mancanza di manodopera è determinata non solo dalla congiuntura economica, ma anche dai trend demografici e dalla distribuzione delle qualifiche nella popolazione attiva.

Visti i trend attuali, le imprese chiedono una maggiore apertura del mercato del lavoro verso l’estero. Già negli ultimi cinque anni il numero dei lavoratori esteri è più che raddoppiato passando a 261.000 del 2014 a 588.000 di marzo 2019. «Crescono sia i lavoratori esteri cittadini dell'Unione Europea che quelli provenienti da Paesi terzi» nota Vaňásek. Per venire incontro alle esigenze delle imprese sono stati varati regimi speciali di rilascio dei visti di lavoro per quattro Paesi: Mongolia, Filippine, Serbia (mille visti a Paese all'anno) e la gettonatissima Ucraina (19.600 visti all'anno). La politica ceca preferisce l'arrivo di lavoratori qualificati che possano costruirsi una carriera lavorativa nel Paese. «Preferiamo l'arrivo di intere famiglie» ha chiarito il viceministro.

Vaňásek ha anche illustrato le novità contenute nella modifica di legge sul soggiorno degli stranieri, che è in dirittura d'arrivo. «La legge potrebbe entrare in vigore tra luglio e agosto» prevede il viceministro. Tra le novità più importanti la modifica dei visti di lavoro di breve durata, i cambiamenti negli obblighi di informazione per i lavoratori comunitario, l’introduzione di una quota complessiva annua di migranti economici, che dovrebbe riflettere le capacità di smaltimento delle pratiche da parte dei consolati e del Ministero e degli Interni, e la riduzione del test del mercato di lavoro da 30 a 10 giorni. Passato il periodo di test la posizione scoperta potrà essere offerta a un lavoratore non comunitario.

Altre modifiche legislative sul tavolo sono state illustrate da Dana Roučková, direttrice del dipartimento per il diritto del lavoro del Ministero. Nell’ultima bozza della modifica del Codice del Lavoro è stato inserito il nuovo istituto di lavoro condiviso, che permetterà di suddividere lo stesso rapporto di lavoro tra due o più dipendenti, così come l’estensione del sistema degli stipendi garantiti ai contratti atipici di breve durata e il nuovo calcolo del periodo di ferie. «Le ferie verranno calcolate sul numero effettivo di ore lavorate, è un sistema più giusto e flessibile» ha rimarcato la direttrice. Inoltre il Ministero si sta occupando della ricezione della nuova direttiva europea sui lavoratori inviati in un paese estero. «Un lavoratore estero inviato in Repubblica Ceca dovrà percepire tutte le componenti salariali previste dalla normativa ceca come l'incremento per gli straordinari, i giorni festivi e lo stipendio minimo» ha indicato uno dei principali cambiamenti la direttrice Roučková.

Nel dibattito i partecipanti hanno illustrato il loro punto di vista sulla situazione attuale del mercato del lavoro. Sono ormai molte le imprese che ricorrono a forza lavoro estera tramite i regimi speciali previsti dalla normativa ceca. Molto sentita anche la questione della tassazione del lavoro e del rapido aumento dei costi salariali.

Fonte: Camic

Fonte fotografie: Studio Adam-Costey

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