Durante la pandemia i residenti in Repubblica Ceca hanno ricorso di meno al credito al consumo. Lo evidenzia un‘indagine di CRIF – Czech Credit Bureau, socio Camic.
Alla fine dello scorso anno i mutui al consumo erogati da società bancarie e non bancarie ammontavano a 491 miliardi di corone. Rispetto al 2019 si tratta di un calo di 6,6 miliardi. Circa un ceco su quattro ha attivato un prestito al consumo, ma anche questo dato è in leggero calo. Il valore complessivo dei mutui è invece aumentato di 153 miliardi a 2600 miliardi di corone per via del forte incremento dei nuovi mutui a scopo abitativo.
Durante il 2020 non è stato registrato un sensibile peggioramento nei pagamenti delle rate da parte delle persone fisiche. Fanno eccezione i giovani. „Le persone con meno di 35 anni hanno attivato meno prestiti e allo stesso tempo tra di loro è cresciuto il valore del mancato pagamento,“ ha indicato Jiří Rajl, direttore esecutivo del Registro non-bancario. Tuttavia anche tra i giovani è calato il numero delle persone, che era in difficoltà con il pagamento delle rate.
Un aumento delle difficoltà di pagamento non è stato registrato nei mutui a scopo abitativo, anche grazie all‘approccio delle istituzioni finanziarie. „Le banche e le altre istituzioni finanziarie hanno accordato ai loro clienti un rinvio del pagamento delle rate anche al di sopra dei loro obblighi di legge“ sostiene la direttrice del Registro bancario Lenka Novotná.
Come in altri Paesi europei in Repubblica Ceca è stato osservato lo scorso anno un forte aumento dei risparmi. A fine anno i residenti avevano nelle banche ceche depositi pari a circa 5000 miliardi di corone.
Fonte: www.crif.cz
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