Martedì 3 maggio si è svolto all'Hotel Boscolo di Praga il dibattito tra il vice-premier e ministro delle Finanze Andrej Babis e i soci della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca. Presente all’incontro anche l’Ambasciatore Amati.
Nella sua introduzione Andrej Babis ha sottolineato i successi della sua politica fiscale. “Quando sono arrivato al Ministero delle Finanze, ho detto di non voler aumentare le tasse ma di riscuoterle e per questo ho creato sistemi di controllo nuovi, come il Registro elettronico degli incassi. In questi anni siamo riusciti a ridurre il deficit, abbiamo emesso anche dei bond con tassi negativi ed è calato pure il debito, anche se di soli sette miliardi. Contiamo quindi di avere a fine 2016 lo stesso debito di fine 2013. Grazie a ciò la Repubblica Ceca è il sesto Paese dell'Unione Europea meno indebitato”.
Secondo il ministro Babis, al Paese è mancata a lungo una visione per lo sviluppo. Per questo motivo la Repubblica Ceca ha registrato in diversi settori un ritardo, che sta cercando di recuperare. “Dopo la Rivoluzione di Velluto, il Paese non ha avuto una chiare visione di sé – ha sottolineato Babis – Anche per questa ragione la rete autostradale non è stata ancora completata, non abbiamo treni ad alta velocità e le scuole sono ancora poche. I problemi maggiori sono spesso legati alla politica. A partire dalla Camera dei Deputati, che non ha dei regolamenti parlamentari decenti, per arrivare all’attuale situazione politica, dove governare in coalizione è sempre difficile”.
Il ministro ha affrontato anche uno dei maggiori problemi delle imprese manifatturiere ceche, ossia la mancanza di forza lavoro specializzata. “È naturale che le imprese, quando non riescono a trovare dipendenti tra i disoccupati nazionali, si rivolgano all'estero, soprattutto verso paesi con cui abbiamo già legami, come l'Ucraina o il Vietnam – ha dichiarato Andrej Babis – e i lavoratori chiamati devono di conseguenza affrontare l'iter per il rilascio del permesso di soggiorno. Per questo sto lavorando con il ministro degli Esteri Zaoralek affinchè possa aumentare il personale nelle ambasciate interessate maggiormente in modo da velocizzare l'iter”.
Babis è tornato poi sul tema del suo rapporto con la politica. “Nella politica è assolutamente normale che non si mantenga la parola data o si cerchi di truffare gli alleati – ha detto Babis – Tutto ciò è abbastanza estraneo a chi viene dall’impresa. Secondo Platone, i politici dovrebbero essere i migliori tra noi. Ma guardando non solo ai politici cechi ma anche ai leader e presidenti degli altri paesi del mondo viene da chiedersi perché non sia così. E questo è un problema di tutta l'Europa e addirittura di tutto il mondo”.
Secondo il vicepremier ceco questa inadeguatezza della classe politica europea è emersa nell'approccio dell'Unione Europea verso la crisi dei rifugiati. “La Repubblica Ceca vuole difendere l'Unione Europea, la libera circolazione e lo Spazio Schengen – ha dichiarato Babis – Vogliamo essere un membro attivo dell'Unione e credo che agli inizi abbiamo sottovalutato degli aspetti della nostra adesione. Spesso abbiamo mandato a Bruxelles vecchi politici che non conoscevano le lingue e perciò si sono mostrati incapaci di difendere i nostri interessi in Europa. Oggi è evidente l'impotenza dell'Europa, che non riesce ad affrontare la crisi migratoria e ha pensato di risolverla con un provvedimento privo di alcun senso come quello delle quote di distribuzione dei rifugiati”.
Nel dibattito con i soci il ministro ha risposto a domande su argomenti di politica generale ma anche su temi specifici. “Penso che anche in futuro l'UE rimarrà un’unione di stati nazionali – ha riferito – Spero quindi che si vada verso un'Unione Europea con meno regolamentazioni, basata sugli stati nazionali e che sappia difendere lo spazio Schengen”.
Considerazioni sono state espresse anche sull'entrata del paese nell'Eurozona. “Io non sono un sostenitore dell'entrata del Paese nell'euro – ha affermato Babis – Questo governo quindi non fisserà la data per l'entrata nella moneta unica. Una questione da discutere sarebbe poi il tasso di cambio adeguato”.
Il dibattito si è soffermato anche su temi economici più concreti come il completamento della rete infrastrutturale. “Dai governi precedenti abbiamo ereditato progetti per la costruzione di 563 chilometri di strade e autostrade con la Valutazione d'Impatto Ambientale scaduta – ha sottolineato Babis – Quando sono arrivato al ministero ho garantito che i fondi per gli investimenti ci sarebbero sempre stati. Abbiamo anche modificato la legge sugli appalti pubblici per sbloccare l'andamento degli appalti”.
Un altro tema affrontato è stato quello dell'iter di rilascio dei permessi per la costruzione di nuovi immobili o la ristrutturazione di quelli già esistenti. “Abbiamo preparato una nuova legge edilizia, che accorpa le diverse procedure, dal permesso territoriale a quello per costruire – ha dichiarato il ministro – Sono a conoscenza di casi in cui alcuni soggetti fanno ostruzionismo nelle procedure. Ne è un esempio l'autostrada per Usti nad Labem, che è stata a lungo bloccata da ricorsi di un'associazione ecologista. Cerchiamo di affrontare il problema pur considerando che è un carattere distintivo della democrazia quello per cui tutti possono discutere di tutto”.
La serata con il vicepremier Andrej Babis è quindi stata un'utile occasione per affrontare i principali temi di attualità e le problematiche legate al mondo delle imprese operanti in Repubblica Ceca.