Il Ministero delle Finanze ceco ha rivisto al ribasso la sua stima di crescita dell’economia del paese.
Nella nuova previsione, il ministero ha stimato la crescita nel 2018 al 3,2% e nel 2019 al 3,1%. Le precedenti stime parlavano di una crescita del PIL ceco del 3,6% nel 2018 e del 3,3% nel 2019. «La performance dell’economia continuerà a essere trainata dai consumi delle famiglie che riflettono la dinamica salariale in una situazione a tassi di disoccupazione estremamente bassi» sottolineano gli analisti del ministero. La crescita dei consumi, nell’anno in corso e in quello seguente, dovrebbe aggirarsi intorno al 4%, mentre la massa salariale è data in crescita del 9,3% quest’anno e del 8,3% nel 2019, per effetto combinato della crescita dei salari e dei posti di lavoro. La disoccupazione invece dovrebbe rimanere stabile al 2,3%.
Maggiori oscillazioni sono previste per gli investimenti che quest’anno dovrebbe aumentare del 7,2% e il prossimo anno solo del 3,2%. «Gli investimenti dovrebbero essere stimolati non solo dai fondi strutturali e d’investimento europei e dalla necessità di innovare le tecnologie produttive in una situazione di disequilibrio sul mercato del lavoro, ma anche da un prezzo del capitale in relativo calo nei confronti del prezzo per la manodopera con tassi d’interesse reali ancora bassi» spiega il Ministero. Il commercio estero dovrebbe avere un contributo nullo alla crescita del PIL con la bilancia dei pagamenti con l’estero in leggero deficit.
Nella sua previsione il Ministero delle Finanze analizza anche i rischi per l’economia ceca, che sono per lo più endogeni. Al primo posto c’è la guerra commerciale tra USA, Cina e l’Unione Europea, che potrebbe avere una forte ricaduta indiretta anche sull’industria ceca. Altri fattori di rischi rilevanti sono la Brexit e le difficoltà del settore bancario in Italia. Sul versante interno persiste invece la preoccupazione per la mancanza di manodopera.
Fonte:www.mfcr.cz
Fonte fotografia: mfcr.cz
