Il Ministero degli Interni vorrebbe introdurre dei tetti massimi di entrata per i lavoratori provenienti dai Paesi extra-UE. La modifica di legge sull’immigrazione è stata presentata al Consiglio dei Ministri che ne ha discusso, senza esito, nella seduta di lunedì 30 aprile.
Il Ministero degli Interni vorrebbe fissare delle quote annue massime di entrata per ogni Paese non aderente all' UE. L’obiettivo della proposta, secondo quanto riportato dal quotidiano Právo, è di preservare l’onorabilità degli uffici consolari cechi, che in alcuni casi sono subissati da richieste di visti di lavoro. Queste situazioni di sovraffollamento creano indiscrezioni sulla corruzione negli uffici consolari e favoriscono lo sviluppo di attività di intermediazione criminose, ritiene il Ministero degli Interni. In questo momento, a parte programmi specifici, non esistono dei tetti massimi di entrata da Paesi extra-UE.
La proposta del Ministero degli Interni ha sollevato un coro di critiche da parte dei dicasteri economici. «Le quote d’entrata non hanno alcun senso nel caso dei visti di lavoro, in quanto i cittadini esteri vanno a occupare posizioni già sottoposte ai test di verifica da parte delle Agenzie del Lavoro» scrive in una sua presa di posizione il Ministero dell’Industria e del Commercio. I lavoratori extracomunitari possono occupare le posizioni che l’Agenzia del Lavoro certifica come non occupabili con risorse nazionali. Dissentono anche le associazioni d’impresa, secondo cui il tetto massimo di entrata rischia di complicare ulteriormente l’arrivo di lavoratori esteri, di cui le imprese hanno bisogno in una situazione di occupazione piena.
Fonte: https://www.novinky.cz
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