Il Governo ceco ha adottato linee guida sulla cosiddetta sharing economy, che tuttavia non hanno valore legale.
Nello studio approvato dal Governo si nota che alcune società della sharing economy sono ormai dei concorrenti temibili per le imprese tradizionali nel settore dei servizi. Viene, ad esempio, citato il caso degli affitti a breve termine intermediati da Airbnb: la piattaforma offre ormai quasi la metà dei posti letto disponibili a Praga. Anche Uber detiene una quota rilevante nel settore del trasporto con auto, questo caso viene, però, lasciato a latere in attesa del verdetto della Corte Europea di Giustizia sulla possibile equiparazione della piattaforma a fornitore di servizi di taxi.
Il documento del Governo si concentrata soprattutto sulle questioni fiscali. Secondo gli autori, molti fornitori di servizi attivi sulle piattaforme di condivisione, non tassano il reddito proveniente da queste attività. Per far fronte a questo fenomeno, è stato proposto di introdurre l’obbligo di comunicare le transazioni effettuate da parte delle piattaforme. Spetterebbe poi all’Amministrazione Fiscale verificare se il contribuente abbia versato il dovuto. La soluzione è più moderata rispetto al modello adottato da diversi altri Paesi europei, compresa l’Italia, dove è previsto che sia la piattaforma stessa a trattenere l’imposta. L’introduzione dell’obbligo tuttavia richiederà un intervento legislativo. Ogni decisione in merito sarà quindi in mano all’esecutivo, che nascerà dopo le legislative di ottobre.
Fonte: www.vlada.cz
Fonte fotografia: Archív Vlády ČR
