Quest’anno il giorno della libertà fiscale arriverà in Repubblica Ceca prima del solito. Lo indica lo studio del think-tank Liberální Institut di Praga.
Il giorno della libertà fiscale cadrà quest’anno il 22 maggio. Per finanziare l’intera spesa statale quindi i cechi devono lavorare 142 giorni. A partire dal giorno della libertà fiscale il reddito prodotto rimane invece, in maniera virtuale, per intero nelle tasche di chi lo produce. «Il fatto che il giorno della libertà fiscale cade per il secondo anno consecutivo in maggio è un’ottima notizia», sottolinea il direttore del think-tank Martin Pánek. Il dato dei 142 giorni è il più basso dal 2000, l’anno, in cui l’istituto cominciò a rilevare questo tipo di statistiche. Nel confronto internazionale la Repubblica Ceca è più vicina a Paesi con la spesa pubblica light, dove solitamente la libertà fiscale arriva nella seconda metà di aprile, piuttosto che ai paesi con la spesa statale più pesante, come la Finlandia o la Francia, dove si smette di lavorare per lo stato solo in luglio.
Il think-tank calcola tale giorno non solo in base alla pressione fiscale, ma anche tramite il rapporto tra la spesa pubblica e il prodotto interno lordo. «Lo spostamento verso l’inizio anno di questo giorno è quindi dato dalla situazione di stallo nella Camera dei Deputati, che elimina la necessità di tenersi buoni i partner di governo, finanziando i loro capitoli di spesa preferiti», nota con ironia Martin Pánek. In questi ultimi anni la spesa pubblica è quindi aumentata a un ritmo inferiore rispetto alla crescita del PIL. Negli anni di difficoltà economica invece il peso della spesa tendeva ad aumentare, come mostrano i dati degli anni 2009-2011, quando il giorno di libertà fiscale cadeva solitamente intorno alla seconda metà di giugno.
Fonte: http://libinst.cz
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