I municipi cechi continuano ad avere i bilanci in ordine ma i loro risparmi sono aggrediti dall’inflazione. Lo rileva l’indagine di Crif – Czech Credit Bureau sui conti delle città ceche, Praga esclusa.
Le città ceche hanno raggiunto per l’undicesima volta consecutiva un attivo di bilancio. Nel 2021 i conti dei municipi hanno registrato un attivo di 17 miliardi di corone, il valore più alto dal 2016. Ha contribuito al buon risultato il rialzo delle entrate nelle casse municipali di 15 miliardi di corone, mentre le spese sono aumentate solo di 7,5 miliardi di corone. Le uscite per gli investimenti sono tuttavia calate di circa 1 miliardo di corone.
A fine anno le città ceche avevano depositi per 165 miliardi di corone, un record storico. “Nella situazione attuale l’alto volume di depositi bancari delle città è problematico. Per effetto dell’inflazione questo denaro sta perdendo il suo valore” avverte l’analista Věra Kameníčková. Le città devono inoltre far fronte agli aumenti dei costi per gli investimenti, ad esempio nell’edilizia. “Diversi municipi avranno quindi difficoltà a realizzare i loro investimenti” indica l’analista Kameníčková.
Continuano ad essere relativamente modesti i debiti dei municipi, che ammontano a circa 50 miliardi di corone. L’approccio responsabile dei sindaci ai conti delle loro città è dimostrato anche dal fatto che su oltre 6000 municipi cechi solo 97 hanno un rating C, il quale indica forti difficoltà di bilancio.
Fonte: www.informaceoobcich.cz
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