La maggioranza delle imprese esportatrici valuta positivamente il regime di intervento sul corso avviato due anni fa dalla Banca centrale ceca. Lo indica l'Associazione delle imprese esportatrici ceche.
Il provvedimento, per cui la Banca centrale ceca garantisce uno scambio superiore a 27 corone ceche per euro, viene criticato soltanto dalle imprese, che erano assicurate contro le oscillazioni sul corso.Impatto modesto invece per le imprese, che realizzano la maggior parte del loro giro d'affari in altre valute che in euro. Secondo l'Associazione la svalutazione di circa il 10% della moneta ceca ha portato un beneficio netto alle imprese nell'ordine di quattrocento miliardi di corone di ricavi e valore aggiunto.
La fine del regime d'intervento sul corso è stata rimandata diverse volte dal board della Banca centrale ceca a causa – secondo la versione ufficiale – di scarsa dinamica inflattiva. Attualmente la fine del regime di intervento è fissata alla fine del primo semestre dell'anno prossimo. Le aziende esportatrici si augurano quindi un rientro graduale e parziale alla normalità. Nessuno per ora infatti sa, quali saranno gli effetti precisi della fine del regime di intervento, in quanto anche euro ha subito in questi ultimi mesi forti pressioni di svalutazione (per esempio il programma di quantitative easing attuato dalla Banca Centrale Europea). E dato che i tassi d'inflazione continuano a rimanere molto bassi, non è esclusa che la CNB preferisca rimandare ulteriormente il regime di intervenuto, che fin'ora non ha ricevuto forti attacchi dal mercato.
Fonte: financninoviny.cz
Fonte foto: Archivio CNB
