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09.03.2016

Edilizia: 2016 anno di attese

Il 2016 sarà un anno di attese per le imprese edili. Lo sottolinea il nuovo rapporto trimestrale sull’edilizia pubblicato dall’agenzia CEEC Research.


Attese di crescita

Anche per il 2016 le imprese edili ceche attendono la crescita del settore. Secondo i direttori delle imprese edili il settore dovrebbe crescere mediamente del 2,4%. Il tasso di sviluppo dovrebbe quindi essere inferiore al 2015 (+5,5%), quando le stazioni appaltanti pubbliche attingevano le ultime risorse allocate nei fondi europei; l’esaurimento di queste risorse si è già fatto sentire nel corso del 2015, causando un leggero calo dello stock di ordini a 181,7 miliardi di corone. In controtendenza gli ordini nel settore residenziale, in aumento dell’1,1% a 69,8 miliardi di corone, e nel settore infrastrutturale, arrivato a quasi 112 miliardi di corone. Il rallentamento è stato sensibile proprio nel settore degli appalti pubblici, sia per quanto riguarda gli appalti edili indetti (94,7 miliardi di corone) sia per quelli effettivamente assegnati (114,5 miliardi di corone).

Di fronte a questo quadro le imprese mantengono un ottimismo di fondo, sperando in una crescita del settore anche per quest’anno e per il 2017. A mantenere la speranza di sviluppo è l’attesa di nuovi investimenti nel settore privato, un buon livello di accesso al credito, la stabilizzazione del settore pubblico e un migliore quadro macroeconomico. A essere più ottimiste sono le PMI, che prevedono una crescita del settore del 3%, e le aziende attive nel settore dell’edilizia residenziale con una ripresa prevista del 3,6%. Al contrario segnalano tendenze di stagnazione o leggero calo le grandi imprese e le imprese specializzate nella costruzione di infrastrutture, che sono legate maggiormente al settore pubblico. In generale quasi l’80% delle imprese attende un ulteriore crescita del settore nel 2016 e nel 2017.

A confermare il trend sono anche i direttori delle ditte di progettazione, che solitamente hanno un leggero anticipo rispetto ai trend del settore. Quasi il 70% ritiene che l’edilizia crescerà, il 20% non attende grandi cambiamenti e il 10% prevede un calo. Tuttavia, nella progettazione, le attese di crescita sono più significative nel settore infrastrutturale (+5,7%) che in quello residenziale (+4,9%).

 

Redditività in aumento

La ripresa nel settore erode la disponibilità delle aziende ad accettare commesse e appalti non adeguatamente remunerati. Nel 2015 le commesse realizzate per un prezzo sotto i costi effettivi sono scese al 9% e dovrebbero ulteriormente ridursi al 4% nel corso di quest’anno. Inoltre quasi l’80% delle imprese si dice non disponibile ad accettare commesse o appalti con prezzi sotto il costo di realizzazione. Un tale appalto sarebbe accettato dal 21% delle imprese per mantenere buoni rapporti con il cliente e dal 2% delle imprese per mantenere la propria posizione sul mercato.

Grazie a questo mutato clima di mercato le imprese stimano un rialzo dei ricavi superiore all’aumento della produzione. In concreto quest’anno i ricavi dovrebbero aumentare del 2,5% e nel 2017 del 3%. Come nel caso della produzione, le attese di crescita sono maggiori tra le PMI (+3%) e le imprese del settore residenziale (+3,9%). Circa un terzo delle imprese intende aumentare i propri prezzi di realizzazione per una media del 5%, mentre la parte restante vuole mantenere il livello attuale. Solo meno dell’1% delle aziende si prepara a ridurre il prezzo.

Le risorse nell’edilizia stanno diventando sempre più preziose. A novembre 2015 il tasso di impiego dei fattori produttivi era in tutti i settori ampiamente oltre il 90% e anche a gennaio ha registrato un rialzo di sei punti percentuale arrivando al 79%. In media le aziende hanno ordini in stock, che garantiscono loro più di sei mesi di produzione. Una situazione particolarmente pressante si sta verificando nel settore della progettazione, dove il tasso di impiego si avvicina al 100% e i tempi di attesa si stanno allungando.

Si può quindi dire che nelle attese delle imprese il 2016 sarà un anno di stabilizzazione, ma con un buon tasso di crescita. Inoltre ci sarà un riequilibrio a favore del settore privato, mentre il pubblico dovrebbe stabilizzare il volume di commesse e appalti annui, evitando l’affollamento del 2014-2015. Ciò è stato tuttavia propedeutico all’uscita dalla crisi, in cui il settore versava dal 2008.

 

Fonte fotografia: Pixabay

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