L’Amministrazione Fiscale ceca ha avviato controlli a tappeto per le imprese che hanno emesso in passato bond da una corona ceca.
Finora sulle circa 1500 imprese da controllare, ne sono state controllate approssimativamente 13. I controlli non hanno dato ancora risultati sensibili. L’Amministrazione Fiscale ha avviato 757 verifiche, ottenendo 34 dichiarazioni d’imposta aggiuntive e presentando 25 denunce alle autorità penali. La zona territoriale più interessata da questi accertamenti è quella di Praga, dove ha sede circa un terzo delle imprese da controllare. Particolarmente sospette, agli occhi dell’Amministrazione Fiscale, sono le emissioni non offerte pubblicamente.
L’emissione di bond in taglio da una corona era una misura di ottimizzazione fiscale utilizzabile fino al 31 dicembre 2012. L’ ottimizzazione si basava su un buco nella legislazione, che permetteva di stabilire l’imposta per ogni singolo bond emesso, riuscendo così ad arrotondarla. Nel caso dei bond di piccolo taglio la tassa risultava, dopo l’arrotondamento, zero, quindi il reddito prodotto dalla detenzione di questi bond era esentasse. L’Amministrazione Fiscale non contesta l’utilizzo in sé dell’ ottimizzazione. Le sue verifiche sono volte ad accertare che le emissioni non fossero fittizie e che tramite esse non venissero esportati gli utili dall’azienda. Questo sospetto ha già una vittima eccellente: l’ex ministro delle finanze Andrej Babiš ha dovuto abbandonare il governo in seguito al sospetto che il suo acquisto di bond da una corona per 1,5 miliardi di corone emessi dal suo gruppo Agrofert servisse solo a eludere l’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Fonte: byznys.ihned.cz
Fonte fotografia: Pixa
