Con le nuove sanzioni adottate dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea il mercato russo cessa praticamente di esistere per gli esportatori cechi ed europei. Lo hanno indicato gli analisti cechi.
L’espulsione delle principali banche russe dal sistema di pagamenti internazionali SWIFT renderà molto difficile, se non praticamente impossibile, i pagamenti tra i paesi dell’unione e la Russia. Inoltre le sanzioni dovrebbe avere una pesante ripercussione sull’economia russa, tra cui il tracollo del rublo e della borsa di Mosca. “I contratti in trattativa finiranno. I crediti per beni e servizi erogati diventeranno difficilmente esigibili o piuttosto inesigibili” ha indicato l’analista di Raiffeisenbank Helena Horská, che attende un forte calo della già traballante economia russa.
Nel 2021 le imprese ceche hanno esportato in Russia beni per 3,6 miliardi di euro, di cui 2,3 miliardi di euro erano rappresentati da mezzi di trasporto e macchinari. In Russia hanno le proprie filiali importanti aziende ceche, tra cui la Škoda Auto o il gruppo finanziario PPF. Le imprese ceche tuttavia non attendono la confisca dei propri beni, hanno indicato all’Agenzia di Stampa Ceca i rappresentanti delle imprese.
Il conflitto in Ucraina avrà una ripercussione anche sul turismo. I visitatori russi erano prima della pandemia tra i principali gruppi di turisti esteri a Praga con una spesa pro capite piuttosto elevata. Con la guerra aperta e i divieti di sorvolo adottati dai paesi europei, tra cui la Repubblica Ceca, non è prevedibile una ripresa veloce di questi flussi.
Fonte: www.e15.cz
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