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09.03.2016

Cirinà: aspettiamo la nuova Legge sulle Assicurazioni

Uno dei maggiori temi nel settore assicurativo è la nuova Legge sulle Assicurazioni, che è stata però bocciata dalla Camera dei Deputati lo scorso anno. Come valuta l’attuale situazione legislativa in Repubblica Ceca?

L’approvazione della nuova Legge è molto urgente, in quanto la Repubblica Ceca rimane l’unico Paese europeo a non avere implementato le nuove normative sulle assicurazioni nella propria legislazione. A favore dell’approvazione è anche il regolatore nazionale, la Banca Centrale Ceca. Per le grandi compagnie europee non si tratta di una situazione particolarmente difficile, in quanto nel resto d’Europa si opera già secondo le regole delle nuove norme, e chi è parte di un gruppo si è già adeguato. In Repubblica Ceca quindi rimaniamo in attesa dell’approvazione della norma, che metta il Paese a pari passo con i restanti Stati dell’UE. Ai fini pratici però i clienti non hanno alcun problema.

Una delle ragioni della bocciatura della proposta di Legge è stata la regolamentazione dei compensi dei brokers assicurativi nel settore vita. Secondo Lei è necessaria una maggiore regolamentazione di questo settore?

È un tema piuttosto difficile da trattare. Oltre all’intervento legislativo si potrebbe infatti pensare a un’autodisciplina della professione, anche se un’eccessiva concertazione può far sorgere sospetti di aver creato un cartello. È quindi auspicabile che ci sia un dialogo costruttivo tra tutte le parti, che finora non c’è praticamente stato. I passi più importanti nel settore degli intermediari saranno comunque fatti con la nuova direttiva IDE. Prima non attendo cambiamenti significativi.

La normativa europea dovrebbe rialzare i requisiti di qualificazione per gli operatori nel settore. Lei come valuta questa evoluzione?

Il futuro va sicuramente verso barriere d’ingresso più alte dal punto di vista professionale; e ciò viene riflesso anche dalla disciplina. Già oggi in molti Paesi europei gli esami di accesso alla professione sono molto più severi rispetto al mercato ceco. L’obiettivo è di fissare livelli di formazione minimi, che possano garantire la qualità dei servizi offerti. Questo certamente va a favore del cliente.

I numeri dati dall’Associazione delle compagnie assicurative ceche segnalano un calo di contratti nel settore vita – risparmio. L’approccio dei cechi ai prodotti assicurativi sta cambiando?

Il calo è stato determinato in larga parte dalla modifica della disciplina fiscale sulla deducibilità dei premi, che ha spinto molti clienti a disdire o modificare le polizza di risparmio ritirando i loro soldi. Questa modifica non favorisce né i clienti né le compagnie. Per essere uno strumento efficiente, la polizza vita deve durare per un certo numero di anni. Ciò vale ancora di più in un periodo di tassi d’interesse bassi. Cambiare spesso polizza vita non conviene in primo luogo al cliente, che addirittura rischia di registrare perdite agendo in questo modo.

Il settore danni invece cresce…

Il risultato è dato dalla crescita dei premi auto e dalla rinnovata crescita economica. Con la ripresa economica aumentano sia le attività da assicurare sia la penetrazione assicurativa, soprattutto nel settore delle piccole e medie imprese, dove ha ancora margini di miglioramento. Inoltre il nuovo Codice civile ceco sta aumentando i risarcimenti per danni alle persone. E questo andamento avrà un’influenza sul premio medio, soprattutto nelle R.C. auto, e, di conseguenza, su tutto il settore assicurativo.

Il settore delle assicurazioni è fortemente concorrenziale. Quali sono le mosse corrette per mantenere le quote di mercato e la redditività?

La chiave del successo è il servizio al cliente, in quanto i prodotti assicurativi sono facilmente replicabili. Soprattutto nel caso dei sinistri è fondamentale fornire una risposta chiara e tempestiva. Stiamo facendo un lavoro enorme sulla velocità di elaborazione della pratica, che ci sta premiando. Siamo in grado di chiudere il 95% dei sinistri entro cinque giorni dal ricevimento della documentazione (nel 2015 più del 90% in due giorni), e faccia conto che lo scorso anno ne abbiamo liquidati 363.000! Anche in caso di catastrofi, come le alluvioni, riusciamo a fornire ai clienti un servizio veloce e proattivo grazie ai nostri team mobili.
Per semplificare il contatto abbiamo un centro clienti predisposto alla risoluzione di problemi.

Ogni anno la Repubblica Ceca registra un numero piuttosto elevato di frodi assicurative. È una specificità locale?

Direi di no. Ho lavorato in altri Paesi europei come l’Austria e la Germania e il numero delle frodi non è molto diverso da quello registrato in Repubblica Ceca. In alcuni settori, come quello delle assicurazioni contro gli incendi, il numero di frodi è piuttosto elevato e mediamente si stima che il 20% di richieste di risarcimento sia in realtà una truffa. Ciò ovviamente richiede alle assicurazioni di affinare i propri strumenti di indagini per non penalizzare i clienti onesti.

Generali CEE Holding è presente in Repubblica Ceca con due marchi, Česká pojišťovna e Generali Pojišťovna. Ci sono ancora nicchie di mercato, che possano interessare il vostro interesse?

Sicuramente sì. Una nicchia da sviluppare sono sicuramente le piccole e medie imprese. Un altro settore del mercato molto importante sono i giovani, che rappresentano per noi una grande sfida. Bisogna infatti passare dalla vecchia struttura di vendita a modi sempre più flessibili e multicanali, con portali web specifici e servizi disponibili 24h su 24h.


E come leader di mercato, quali aspettative avete dalla Repubblica Ceca?

La Repubblica Ceca è un mercato in grado di appoggiarsi su una forte crescita economica, che ha fondamenta sane e forti. Si tratta di un mercato relativamente piccolo e saturo, quindi l’entrata di nuove compagnie è piuttosto difficile. Dal mercato ceco ci attendiamo un nuovo stimolo di crescita.

 

Fonte fotografia: Generali CEE Holding

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