Centinaia di migliaia di imprese ceche dovranno probabilmente cambiare nei prossimi mesi il proprio statuto per via di un verdetto della Corte di Cassazione della Repubblica Ceca. Il verdetto è stato segnalato dallo studio legale Holub & David, socio Camic.
La Corte di Cassazione con sede a Brno ha infatti censurato una prassi molto diffusa tra le aziende per descrivere la propria attività imprenditoriale usando nello statuto la dizione “produzione, commercio e servizi non indicati agli allegati 1-3 della legge sulle licenze”. Secondo la Corte la dicitura è troppo vaga per determinare l’attività concreta che svolge l’azienda, e quindi non soddisfa i requisiti di legge. Senza una descrizione delle attività soddisfacente un’azienda non può essere iscritta nel Registro delle Imprese.
Secondo gli esperti tale dizione è compresa in statuti di decine o centinaia di migliaia di imprese già esistenti. “Consigliamo dunque di provvedere alla modifica dell’atto costitutivo o dello statuto in modo da farli corrispondere alla suddetta sentenza della Corte di Cassazione, indicando precisamente l’oggetto dell’attività di impresa della società” indica l’avvocato Martin Holub. Se le imprese non provvedono in maniera autonoma alla modifica dello statuto, potrebbero essere esortate a farlo dai Tribunali dei Registri. A quel punto l’impresa, qualora non provveda alla modifica, si espone al rischio di sanzioni pecuniarie fino a 100.000 corone o, in completa mancanza di cooperazione, della liquidazione forzata.
Fonte: www.nsoud.cz
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