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04.05.2020

Biosafety Trust Certification aiuta le imprese a ripartire nelle fasi post-epidemia

La società internazionale di certificazione RINA, nata oltre 150 anni fa in Italia, ha di recente messo a punto un nuovo schema certificativo, la Biosafety Trust Certification. Con la nuova certificazione le imprese possono raggiungere nuovi standard di protezione del personale e dei clienti nella fase post-epidemia da nuovo coronavirus. Lo schema unisce la conoscenza scientifica sulla diffusione delle infezioni all’analisi dei comportamenti con l’utilizzo dell’Organizational Behavior Management, che consente, in maniera scientifica, di prevedere e controllare i comportamenti umani. Ne abbiamo parlato con Roberto Di Cursi, Managing Director della società Luca Prague, socio Camic, che cura lo sviluppo della certificazione in Repubblica Ceca e Slovacchia.

Dott. Di Cursi, quali sono i principali benefici del Biosafety Trust Certification?

Il diritto alla salute è sempre stata una priorità e con la pandemia in corso si è rafforzata l’importanza di tale esigenza. La Biosafety Trust Certification è il primo schema certificativo di un sistema di gestione della sicurezza sanitaria delle persone. Grazie alla certificazione le imprese implementano nelle loro direttive interne la “best practice” per prevenire e mitigare i rischi di infezioni e contagio. Seguendo le procedure certificate l’azienda potrà meglio identificare eventuali problemi gestionali o comportamentali e creare le condizioni per evitarli o risolverli rapidamente. Ogni azienda potrà identificare i propri benefici, fra i quali ritengo comunque possano esser inseriti in primis quello di infondere fiducia fra i clienti ed i propri business partner e poi quello del rafforzamento della capacità di gestione del rischio che porterà quindi a minori perdite dovute all'interruzione dell'attività e, per esempio, ad una potenziale riduzione dei premi assicurativi. Da non sottovalutare il fatto che i dipendenti potranno sentirsi più protetti.

Quali imprese possono accedere alla certificazione e come?

La certificazione si rivolge in primo luogo alle aziende pubbliche e private che operano in posti affollati e/o a contatto col pubblico, alcuni esempi potrebbero essere il trasporto pubblico, società sportive, piscine, palestre, ristoranti e bar, hotel, centri congressuali, musei, ecc, ma sono certo che l’interesse si possa estendere anche a tutto il mondo produttivo. Sarà necessario elaborare un'analisi interna dei rischi per individuare le aree ed i processi sui quali intervenire, creare procedure, attribuire responsabilità e osservare i comportamenti per individuare le abitudini insicure. In una fase successiva l'impresa dovrà adottare misure per mitigare i rischi individuati. Va sottolineato che questa nuova certificazione può essere facilmente integrata con altri sistemi di gestione più comuni, ed è applicabile da ogni tipo e dimensione di organizzazione.

In che modo Luca Prague interviene nel processo di certificazione?

La società di certificazione RINA non ha per ora uffici in Repubblica Ceca ed in Slovacchia, pertanto Luca Prague si adopera per diffondere la conoscenza dei contenuti e dei benefici della Biosafety Trust Certification tra le aziende ed enti locali. Possiamo fungere da anello di raccordo e supporto locale, possiamo raccogliere i dati necessari per il preventivo di costo, ma non interveniamo nelle fasi di valutazione e nel processo di certificazione. Le società e gli enti interessati potranno contattarci e saremo lieti di fornire ulteriori dettagli.

Il certificato Biosafety serve soprattutto alle aziende che vogliono ripartire con sicurezza dopo l'epidemia. Secondo Lei, quali possono essere degli altri interventi, che le imprese possono adottare per ripartire con successo?

Nel prossimo futuro penso che ci saranno dei continui alti e bassi di contagio, quindi interverranno importanti cambiamenti comportamentali, come limitazioni ai viaggi, un rigido rispetto di norme sanitarie, un uso estensivo del lavoro da remoto, un ulteriore sviluppo dell’e-commerce e dei prodotti da asporto, ecc. Tutto ciò condizionerà la vita lavorativa e privata. Per gli imprenditori sarà pertanto importante comprendere come queste disposizioni influenzeranno il settore di appartenenza. Io sto suggerendo di costruire una strategia che includa una parte difensiva (vale a dire mitigazione dei rischi della salute ed operativi) ed una parte offensiva, da iniziare durante o immediatamente dopo il monitoraggio dei rischi, il cui scopo sia ripensare le modalità del proprio modello di business per adeguarle al nuovo contesto. Sono certo che questa situazione farà nascere delle nuove opportunità per chi saprà reinventarsi velocemente.

 

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Luca Prague

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