Il premier ceco Andrej Babiš, in vista del suo incontro con il premier italiano Giuseppe Conte, non cambia idea sulla questione dei rifugiati e dell’Unione Europea. Lo si evince dall’intervento di apertura del premier alla riunione degli ambasciatori cechi a Praga.
Le posizioni rimangono assai distanti soprattutto sulla questione dei migranti. I tentativi del governo italiano di una redistribuzione volontaria tra i paesi dell’UE dei richiedenti asilo in arrivo in Italia dalla Libia erano stati bollati da Babiš come “la via verso l’inferno”. Le probabilità che il presidente Conte riesca a modificare questa impostazione sono ridotte. «Quando dico che non accoglieremo neppure un migrante, dico una cosa simbolica – ha sottolineato Babiš – Abbiamo bisogno di un piano Marshall per l’Africa».
Il premier ceco ha anche criticato il rialzo dei fondi destinati all’agenzia europea Frontex, che coordina il controllo del confine esterno dello spazio Schengen. I fondi in aumento dovrebbero essere versati direttamente agli stati frontalieri, sostiene Babiš. Le divergenze sulla questione dei migranti tuttavia non minano la volontà della Repubblica Ceca di rimanere all’interno dell’Unione Eurpea. «Chi parla di czexit, mette a repentaglio il nostro futuro – ha dichiarato il premier – L’Unione Europea dovrebbe tornare alle sue radici ed essere un continente prospero e sicuro basato sul suo mercato interno».
Fonte: www.ceskenoviny.cz
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