L’Europa e il secondo mandato del presidente americano Donald Trump sono stati al centro del dibattito organizzato giovedì 16 gennaio dalla Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca, in collaborazione con la Camera di Commercio Nordica e la Camera di Commercio Svizzera. Sono intervenuti alla discussione l’esperto di comunicazione e politica americana Tomáš Klvaňa, il vicepresidente della Camera di Commercio Ceca Tomáš Prouza, ed ex ministro e già vicegovernatore della Banca Europea per gli Investimenti Ivan Pilip.
Tutti e tre i panelist hanno ravvisato delle criticità nei rapporti tra l’Europa e la nuova presidenza di Donald Trump. Secondo Prouza, è fondamentale che l’Unione Europea resti unita e che gli stati membri evitino “un approccio frammentato” nei confronti della nuova amministrazione. Tomáš Klvaňa intravede la possibilità che l’Europa concluda degli accordi di transazione con la nuova presidenza e trovi una convergenza con l’altra sponda dell’Atlantico nella pressione sulla Cina. “Abbiamo un potere di negoziazione,” ha indicato Klvaňa, ricordando che i mercati europei sono importanti per molte imprese americane. “L’Europa conta sempre meno per gli Stati Uniti,” ha dichiarato Pilip, che vede manifestarsi nella nuova amministrazione spinte isolazioniste, rafforzate dalla società americana.
Il dibattito, che ha coinvolto i soci presenti delle tre camere, si è soffermato anche su alcune recenti dichiarazioni di Trump sulla Groenlandia, il rialzo delle spese militari al cinque percento del PIL e le politiche che il nuovo presidente adotterà nei settori dell’energia e della transizione ecologica. Molti dei piani annunciati da Trump potrebbero essere rallentati dalle spaccature all’interno del Partito Repubblicano, che alla Camera dei Rappresentanti ha una maggioranza molto risicata.
Fonte: CAMIC, Fonte fotografia: Nešo Matič