Le piattaforme di scambio hanno segnalato che i prezzi dei permessi europei di emissione di anidride carbonica hanno recentemente raggiunto il loro livello più basso da circa due anni.
La scorsa settimana, le quotazioni dei permessi comunitari di emissione più flessibili sono scese a 56,4 euro per tonnellata di anidride carbonica emessa in atmosfera. Tale cifra rappresenta quasi la metà dei massimi raggiunti lo scorso anno, quando i prezzi hanno superato brevemente i 100 euro per tonnellata di CO2. Questa diminuzione dei prezzi è attribuita principalmente ai timori di un possibile rallentamento economico in Europa.
Curiosamente, nemmeno l'annuncio della Commissione Europea riguardante i nuovi obiettivi climatici ambiziosi per il 2040 è riuscito a stimolare un aumento dei prezzi. Si prevede infatti che sarà la Commissione successiva, che sarà formata dopo le elezioni di giugno, a gestire il passaggio e l'implementazione di tali obiettivi.
Secondo le grandi imprese industriali, i prezzi elevati dei permessi di emissione di CO2 rappresentano una minaccia alla competitività di alcuni settori industriali europei a livello globale. È importante notare che i ricavi derivanti dalla vendita di tali permessi finanziano il Fondo di Modernizzazione dell'Unione Europea, il quale supporta la transizione verso un'economia a basso impatto ambientale.
