Gli imprenditori cechi e italiani si sono confrontati sul futuro dell’economia in Repubblica Ceca durante l’evento Italian and Czech Business Potential & Possibility organizzato dalla Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca, in collaborazione con la Camera di Commercio della Repubblica Ceca e Ministero dell'Industria e del Commercio della Repubblica Ceca.
Ad aprire il forum gli interventi del vicepresidente della Camera di Commercio Ceca Radek Jakubský e del presidente della Camera Italo-Ceca Danilo Manghi. Manghi ha sottolineato l’importanza degli investimenti italiani nel Paese e la presenza di molte aziende leader italiane sul mercato ceco. “Infrastrutture strategiche, mercato di lavoro e riforma della scuola” ha indicato Manghi come i tre ambiti, di cui il Governo si dovrebbe occupare per garantire la prosperità nei prossimi anni.
Il viceministro dell’Industria e del Commercio Edvard Kožušník ha ricordato i forti legami economici tra Italia e Repubblica Ceca. “Sappiamo che in Repubblica Ceca c’è una forte comunità imprenditoriale italiana fin dagli anni ‘90. Apprezziamo il fatto che molte imprese ceche stanno avendo successo in Italia” ha detto il Viceministro, secondo cui “l’Italia è uno dei Paesi prioritari per il Governo di Petr Fiala”.
Con la necessità di rafforzare le infrastrutture di trasporto, migliorare la situazione sul mercato del lavoro o stabilizzare a livelli competitivi i prezzi delle energie hanno concordato anche i tre imprenditori e manager italiani intervenuti per descrivere la loro esperienza nel Paese: Alessandro Pasquale, Executive President di Mattoni 1873, Alfonso D'Agostino, CEO di Tecnocap, e Alessio Conton, CEO di SIAD Czech. Tutti e tre hanno rifiutato la definizione dell’economia ceca come “uomo malato d’Europa” data di recente dal quotidiano tedesco Die Welt. “La Repubblica Ceca è un Paese di successo che deve cercare nuove strade per continuare questo successo” ha indicato Pasquale, che è anche vicepresidente Camic.
Fonte: Camic
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