Tra i politici cechi sta cominciando a prendere piede l’idea di fissare un tetto sui costi dell’energia. Il governo tuttavia vuole una soluzione a livello comunitario.
I primi a esprimersi apertamente a favore della misura sono stati i presidenti delle regioni, che considerano poco incisivi i provvedimenti fino ad ora adottati. “Il governo dovrebbe fissare per le famiglie un tetto per i costi della luce e anche del gas” ha esortato venerdì l’esecutivo il presidente dell’Associazione delle Regioni Martin Kuba. In seguito si sono detti a favore della misura anche importanti esponenti del governo. Secondo il premier Petr Fiala il governo sta valutando questa misura ma vuole concordarla a livello comunitario, o almeno con i paesi più vicini. Il vicepremier Marian Jurečka ha dichiarato domenica che preferisce una soluzione europea. Ma, se non si trovasse, sarebbe d’accordo anche con un tetto nazionale.
Secondo il premier il governo sta affrontando il tema con la Commissione Europea e gli altri paesi dell’Unione. Prima i paesi avevano tuttavia scarso interesse per la questione. “Ora assistiamo a un cambio dell’atteggiamento, e possiamo arrivare a una soluzione europea” ha dichiarato Fiala, che vuole convocare quanto prima una riunione dei ministri per l’energia dell’UE.
Uno tra i primi a parlare del tetto sui costi del gas è stato il premier italiano Mario Draghi. Altri governi si stanno esprimendo a favore di questa soluzione negli ultimi giorni. Secondo il cancelliere austriaco Karl Nehammer i paesi dovrebbero valutare anche la sospensione del meccanismo, per a cui i costi dell’energia elettrica sono vincolati con quelli del gas. “Non possiamo permettere al presidente russo Vladimir Putin di dettare ogni giorno i costi dell’energia elettrica in Europa” ha detto Nehammer. A favore della misura si è già espresso anche il premier ceco, mentre nell’esecutivo tedesco il dibattito sembra ancora aperto.
Fonte fotografia: vlada.cz
