Le piccole e medie imprese ceche si stanno preparando all’eventuale emergenza gas. Una parte di loro dovrebbe tuttavia limitare le attività qualora avvenga un taglio delle forniture, ha indicato un’indagine della ČSOB, socio Camic.
Circa il 40 percento delle piccole e medie imprese ceche utilizza gas nella propria attività. L’utilizzo aumenta in base alla dimensione aziendale. Un quarto di queste imprese, tuttavia, potrebbe sostituire con relativa facilità il gas con altre tecnologie. Per circa il 40 percento delle aziende, un tale passo sarebbe molto difficile e richiederebbe grossi investimenti. “Oggi nessuno ha più dubbi sul fatto che gli investimenti in sostenibilità e le misure di risparmio energetico hanno un ritorno positivo”, ha dichiarato il direttore esecutivo del corporate banking di ČSOB, Pavel Prokop. Proprio le misure di risparmio energetico sono al centro di diversi provvedimenti di sostegno statale.
Qualora il paese entrasse in emergenza, il sistema ceco prevede dieci gradi di regolazione. Le prime a rinunciare al gas sarebbero le imprese che possono sostituire con facilità questa fonte di energia. Le imprese ceche tuttavia non hanno ben chiaro il grado di appartenenza, ha indicato un’indagine della Camera di Commercio Ceca.
La prossima settimana la Commissione Europea presenterà il suo piano di risposta all’eventuale taglio di fornitura del gas dalla Russia. Alcuni punti del piano sono trapelati alla stampa. Bruxelles, ad esempio, consiglierà agli stati membri di varare incentivi per le imprese, affinché sostituiscano il gas con altre fonti. Non è esclusa una riduzione del riscaldamento in negozi, uffici o posti di lavoro a 19 gradi, ha indicato il quotidiano Financial Times.
Fonte: www.ft.com
Fonte fotografia: net4gas.cz
