Il conflitto in Ucraina dovrebbe avere un impatto limitato sull’economia ceca. Lo prevede la Banca Centrale Ceca (ČNB).
Né la Russia né l’Ucraina rappresentano mercati particolarmente rilevanti per gli esportatori cechi. Le vendite verso la Russia ammontavano nel 2021 a circa 3,6 miliardi di euro. Si tratta del 2,3 percento delle esportazioni totali ceche e di circa la metà delle vendite ceche verso l’Italia. L’esposizione verso Kiev è ancora minore. Potrebbero tuttavia avere difficoltà alcune imprese industriali con forte presenza nei paesi dell’ex Unione Sovietica, come è già accaduto nel 2014 con l’annessione russa della Crimea e le relative sanzioni europee e americane.
Gli esperti e la banca centrale però attendono una maggiore spinta inflattiva a causa dei rialzi dei prezzi del petrolio, gas e altre materie energetiche. Inoltre la Russia è esportatrice di rilievo mondiale anche di alcuni materiali, come il palladio, utilizzati nell’industria automobilistica e nelle produzione ad alto contenuto tecnologico. I due paesi in conflitto sono inoltre esportatori di rilevanza globale dei cereali.
Il conflitto ha già avuto una ricaduta sul corso della corona, che si è indebolito. Molti investitori internazionali stanno disinvestendo dalle valute degli stati nell’Europa centrale e orientale. “La Banca Centrale Ceca è pronta a intervenire nel caso di oscillazioni straordinarie del corso della corona, che minerebbero il buon funzionamento del mercato valutario e finanziario” ha indicato la ČNB.
Fonte e fonte fotografia: www.cnb.cz