L’offerta di alloggi sulla piattaforma Airbnb è fortemente diminuita negli ultimi due anni di pandemia. Lo indica una ricerca dell’Istituto per la pianificazione e sviluppo urbano della città di Praga.
A luglio dello scorso anno erano presenti su Airbnb circa 7000 annunci, la metà rispetto ai 14.000 annunci di luglio del 2019. Ancora più netta era la differenza tra gli annunci attivi, vale a dire quelli che hanno ricevuto almeno una recensione negli ultimi tre mesi. Nel 2021 erano 720, mentre nel 2019 oltre 8800. Secondo l’istituto, il calo è stato determinato dal crollo dei flussi dei visitatori dall’estero negli ultimi due anni. Con la ripresa dei flussi, “è lecito aspettarsi in futuro una crescita del numero di unità abitative su Airbnb, anche oltre il picco del 2019”, indica l’istituto.
Oltre tre quarti degli annunci su Airbnb riguardano l’affitto a breve termine di appartamenti e abitazioni intere. “La maggior parte delle abitazioni su Airbnb si trovano nel centro storico. Nella Città Vecchia rappresentano il 14,5 percento di tutte le abitazioni. Il numero più alto in assoluto è registrato nella Città Nuova (1696)” ha indicato il vicesindaco Petr Hlaváček.
Con i numeri del 2021, Praga si trova tra le metropoli con la minor presenza di unità affittate tramite Airbnb. Si tratta di circa cinque unità abitative per 1000 abitanti, un dato comparabile a Berlino e Vienna, ma ben inferiore a Barcellona (10 unità abitative per 1000 abitanti), Milano (13 unità abitative per 1000 abitanti) o Parigi (23 unità abitative per 1000 abitanti).
Il municipio di Praga Capitale ha riproposto alla Camera dei Deputati il suo disegno legge, che prevede forti limitazioni agli affitti tramite Airbnb. Ad esempio, il municipio vorrebbe ottenere la possibilità di fissare un tetto annuo ai pernottamenti. Il disegno di legge era stato proposto anche durante la scorsa legislatura, ma non ha concluso il suo iter legislativo.
Fonte: iprpraha.cz
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