I datori di lavoro avranno diritto a un contributo per la gestione delle trattenute per pignoramenti dei propri dipendenti. Lo prevede la modifica della legge sui pignoramenti.
Le imprese da tempo indicano che la gestione delle trattenute per i pignoramenti, a cui sono obbligate per legge, appesantisce la contabilità dei salari. Particolarmente difficoltose sono le situazioni in cui il dipendente ha diversi procedimenti a carico. La modifica di legge prevede per i datori di lavoro un contributo, poco più che simbolico, per la gestione. Le imprese potranno trattenere dalla somma pignorata un contributo di 50 corone per mese e dipendente. Il contributo scatterà tuttavia solo per i pignoramenti avviati dopo l’entrata in vigore della nuova legge il 1° gennaio del 2022.
Le altre modifiche apportate riguardano pignoramenti di piccola entità o inesigibili, per cui sarà più facile l’estinzione. La legge introduce anche la possibilità di fermare il pignoramento riguardante i debiti verso gli enti della pubblica amministrazione. Qualora il debito venga saldato in una rata unica con un contributo per l’iter, al debitore verranno abbonati gli interessi di mora e le eventuali sanzioni. Viene anche modificato il procedimento di estinzione del debito. Le somme pignoramento verranno usate in primis per coprire i costi dell’iter del pignoramento e in seguito per pagare la somma in debito e solo per ultimo gli interessi maturati. La modifica dovrebbe rendere piè facile l’estinzione del debito.
Fonte: Studio legale Holub & David
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