Filippo Recami, managing director di MaxPraga s.r.o., socio Camic, ha lanciato negli ultimi mesi diversi nuovi progetti. Tra questi anche Murizari, un nuovo negozio multibrand dedicato alle calzature italiane di produzione artigianale.
Con Murizari avete deciso di puntare sulle scarpe italiane di produzione artigianale. Perché?
Lavoriamo da molti anni a Praga e in Repubblica Ceca e Slovacchia nel settore della moda e del retail e da oltre un ventennio curiamo la distribuzione, lo sviluppo e la gestione di punti vendita di alcuni tra i più importanti marchi italiani del segmento luxury e affordable luxury. L’idea di dedicarci alla produzione e importazione di un prodotto Made in Italy e integralmente fatto a mano era nell’aria da circa due anni e fondata sulla consapevolezza che un prodotto calzaturiero artigianale di tale tipo mancava quasi del tutto nel panorama locale. Ne abbiamo percepito la richiesta e abbiamo quindi cominciato una ricerca meticolosa che ci ha portato all’individuazione di una serie di produttori che rappresentano le caratteristiche qualitative e stilistiche che volevamo offrire. Non nomi altisonanti quindi e prezzi inarrivabili, ma una collezione di calzature ricercate, di indubbio valore qualitativo che, pur rimanendo abbordabili in termini di prezzo, colgono in pieno quella che è la vera essenza del Made in Italy. Ad oggi abbiamo aperto il primo punto vendita in una magnifica location nel centro di Praga. L’obiettivo non è certo quello di fermarci qui, bensì di creare una rete di vendita capace di portare il nostro prodotto in tutto il territorio ceco e in quello slovacco.
Avete avviato anche un nuovo e-shop Ateliq.cz. Secondo lei, qual è il giusto bilanciamento tra i negozi e le vendite on-line?
Ateliq, nato come una spalla delle nostre attività retail già esistenti, ha ovviamente avuto una fortissima accelerazione durante il lockdown. Ci abbiamo lavorato tantissimo e siamo riusciti nel giro di pochissimo tempo a creare una piattaforma online credibile, funzionante, con un’offerta ricca e variegata. Oggi è impossibile non pensare alla multicanalità dell’offerta. Difficile definire un giusto bilanciamento in misura percentuale. A spanna direi che ci possiamo attendere che, relativamente a Murizari fino al 20 percento delle vendite saranno effettuate online. Non ci dimentichiamo comunque che le calzature, forse più di ogni altro articolo, vanno provate, viste addosso, e quello che noi da sempre cerchiamo di mettere al centro della nostra attività retail è l’esperienza di acquisto in negozio. Ciò è inarrivabile anche dalla più blasonata e tecnologicamente avanzata piattaforma di e-commerce.
In questi mesi molto particolari segnati dalle chiusure come avete visto cambiare il comportamento dei consumatori? E secondo lei si tratta di cambiamenti temporanei o ci saranno modifiche permanenti?
Senza dubbio il comportamento dei consumatori è cambiato. Ormai tutti effettuano quotidianamente acquisti online e sì è arrivati a una dimestichezza nell’uso delle piattaforme e-commerce trasversale a praticamente tutte le fasce di età. Ma c’è anche un fortissimo desiderio di poter finalmente uscire dal letargo degli ultimi mesi, di tornare ad avere contatti sociali non mediati da uno schermo o di concedersi il piacere di farsi coccolare in una boutique di abbigliamento sorseggiando un bicchiere di prosecco, mentre si conosce e si prova una collezione che ha voglia di estate. Credo che tale desiderio prevarrà nel breve periodo e noi non vediamo l’ora di poter letteralmente riabbracciare la nostra clientela, potendo dire di esserci lasciati il peggio alle spalle. Alcuni cambiamenti inevitabilmente rimarranno e come retailer dobbiamo essere pronti ad assecondarli. Sono persuaso che ci sarà un’inaspettata rivitalizzazione delle esperienze più concrete, a scapito di quelle virtuali.
Molti dei vostri negozi si trovano nel centro di Praga. Che impatto ha sul vostro business la mancanza dei turisti? E potete mantenere un equilibrio economico con il solo potere d’acquisto dei cechi?
L’assenza totale del turismo è certamente un problema centrale in una città come Praga, storicamente tra le capitali più visitate al mondo. L’impatto sui nostri negozi del centro città è stato ovviamente significativo anche se, proporzionalmente, non così drammatico se comparato ad altri tipi di attività esclusivamente basate sul turismo. Fortunatamente, e grazie a una presenza di quasi 25 anni dei nostri brand di punta sulla piazza, oltre i due terzi dei fatturati della nostra attività sono generati da una clientela locale entusiasta, assidua e fedele. Pertanto, a negozi aperti ovviamente, il calo di fatturato rimane importante, ma comunque sostenibile. Pensi che nei 20 giorni di apertura prima di Natale 2020, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, abbiamo notato una netta impennata delle vendite. Certo, sarà una sfida adattare l’offerta e i volumi ad uno scenario turistico in profonda crisi e in continua, oltre che estremamente incerta, evoluzione.
Fonte: Camic
Fonte foto: MaxPraga s.r.o.