A partire da questa settimana il governo ha introdotto alcune nuove misure, che riguardano anche i datori di lavoro e i dipendenti. A segnalare i nuovi obblighi è lo studio bpv BRAUN PARTNERS, socio Camic.
Il governo ha introdotto l’obbligo per le aziende di controllare se i dipendenti siano positivi o meno al test per la presenza di covid-19. Questo significa che a partire da 12 marzo per le grandi aziende con oltre 250 dipendenti e da 15 marzo per le medie aziende con almeno 50 dipendenti l’ingresso sul luogo di lavoro sarà permesso solo ai dipendenti con test negativo non più vecchio di una settimana. I test possono essere effettuati presso i punti pubblici, le strutture allestite dall’azienda o tramite il test fai da sé. “I dipendenti hanno l’obbligo di sottoporsi al test se esortati dal datore di lavoro” indica lo studio bpv BRAUN PARTNERS. Il mancato adempimento da parte del dipendente può avere serie conseguenze e secondo alcuni pareri legali può portare fino al licenziamento.
Il governo ha stabilito anche l’obbligo di indossare le mascherine "respiratori" sul posto di lavoro a meno che si tratti di lavoro da remoto e che il dipendente si trovi da solo sul luogo dell’impiego. “I datori di lavoro hanno l’obbligo di fornire ai dipendenti i dispositivi per la protezione delle vie respiratorie in quantità sufficiente per tutto il turno lavorativo” ha indicato lo studio bpv BRAUN PARTNERS.
Alle aziende, la cui struttura organizzativa lo permette, è fortemente raccomandato l’uso del lavoro remoto. Dell’eventuale introduzione obbligatoria dello smart working discuterà il governo oggi pomeriggio.
Fonte: www.bpv-bp.com
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