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07.05.2020

La situazione nei trasporti sta migliorando

Aziende industriali ferme, calo della domanda o il rinnovo dei controlli alle frontiere. Questi sono i principali fattori, che negli ultimi due mesi hanno reso difficile la vita delle imprese nel trasporto internazionale. Abbiamo parlato degli ultimi sviluppi nel settore con Přemysl Hanák, Managing Director di Prima Logistics Group, socio Camic.

Come valuta l'attuale stato nel trasporto internazionale su terra? E continua a verificarsi il calo di domanda registrato dalle imprese tra fine marzo e inizio aprile?

Le rispondo prendendola alla larga. Alla fine dello scorso anno abbiamo previsto un calo della crescita economica. Il rallentamento si è verificato soprattutto nel settore automotive, ma l'economia era trainata dal forte consumo delle famiglie. Ad esempio, il Ministero dell'Industria e del Commercio aveva previsto una crescita dell'economia dell'un percento. All'inizio di quest'anno, quando in Cina è scoppiata la pandemia Covid-19 con la conseguente chiusura delle fabbriche, ci era chiaro che in Europa avremmo trasportato un volume minore di merci, che spesso servono alla produzione nella nostra industria. Ma con l'arrivo del coronavirus in Europa la storia è cambiata completamente. Tuttavia negli ultimi giorni percepisco che nella società c'è un'atmosfera migliore a causa dell'allentamento dei divieti governativi. Alcune grandi imprese, come Škoda Auto o Iveco, sono ripartite con la produzione, e anche molti negozi hanno riaperto i battenti, seppure i clienti continuano ad avere timori nel fare acquisti. Anche nel trasporto la situazione sta migliorando ed entro autunno potrebbe tornare alla normalità, salvo gli eventuali imprevisti. Faccio riferimento alla Cina, dove i porti funzionano al 95% della loro produzione rispetto allo scorso anno. Una situazione diversa è nel settore aereo. Questo settore sconta le limitazioni governative dei viaggi, in quanto il novanta percento degli aerei in uso è adibito al trasporto passeggeri.

A fine aprile alcuni trasportatori, tra cui le Poste ceche, hanno ripreso i collegamenti con l'Italia. Qual è la situazione attuale nel trasporto verso e dall'Italia?

Le Poste ceche hanno ripreso il trasporto aereo dei pacchi, altrimenti i collegamenti aerei cargo sono pressoché inesistenti. I collegamenti via terra verso l'Italia stanno migliorando e aumentando a partire da Pasqua. Alle frontiere non ci sono più code lunghe chilometri. Quando è scoppiata l'epidemia, era molto difficile trovare conduttori disposti a viaggiare in Italia, in quanto c'era la paura del contagio e di dover fare la quarantena di 14 giorni a casa. Oggi molti autisti sono felici di tornare al lavoro, sebbene vi siano ancora alcuni elementi di disagio, tra cui la registrazione di entrata o uscita dal paese, i rilevamenti periodici della temperatura corporea o l'obbligo di indossare le misure di protezione. Ma soprattutto molte imprese in Italia e in Repubblica Ceca hanno riavviato la produzione, quindi è aumentata anche la domanda, che è il fattore principale. Noi di Prima Logistics siamo stati capaci di mantenere durante tutto il periodo di crisi le capacità di trasporto necessarie e siamo ora pronti a soddisfare le richieste dei Soci Camic.

Come sarà il settore dei trasporti dopo la fase più acuta dell'epidemia? Cambieranno i prezzi o l'occupazione nel settore?

Spero che la fase di crisi più acuta sia ormai alle nostre spalle. Ma temo che alcune imprese nel settore non riusciranno a sopravvivere. Ci sono ancora molti trasportatori che hanno solo pochi mezzi e la loro situazione finanziaria è in bilico. O hanno problemi ad accedere agli aiuti governativi. I trasportatori che sopravviveranno dovranno aumentare i loro prezzi per coprire le perdite. Già oggi registriamo un forte aumento dei prezzi dei collegamenti aerei con l'Estremo Oriente, in quanto molti aerei sono a terra. I prezzi di trasporto da e per la Cina sono sestuplicati rispetto ai tempi prima dell'epidemia. Solo i commercianti con i dispositivi di protezione (mascherine ad esempio) possono permettersi di pagarli. Ma per le altre imprese, a cui si sta riducendo la liquidità, questi prezzi sono problematici. Appena ripartirà il mercato e il trasporto passeggeri, anche i prezzi torneranno a livelli pre-Covid. Per quanto riguarda l'occupazione, da tempo dobbiamo far fronte alla mancanza di autisti di professione. L'attuale crisi, e il possibile fallimento di alcuni trasportatori, potrebbe riequilibrare a breve la domanda e l'offerta in questa professione. Il pubblico spesso non sa, che gli autisti nel trasporto internazionale restano fuori casa spesso per due o tre settimane di seguito. E non tutti sono disposti a fare questa vita, nonostante la buona paga, dovendo inoltre rispettare standard professionali in continua crescita. Finché non arriverà una soluzione tramite infrastrutture alternative, come il rafforzamento del trasporto ferroviario o la guida autonoma dei camion, continuerà a esserci la carenza degli autisti.

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Pixabay

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