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27.04.2020

Il mercato immobiliare è in attesa di sviluppi

L'epidemia del nuovo coronavirus ha forti ricadute su molti settori dell'economia. E il mercato immobiliare non fa in questo senso eccezione. Risentono dell'incertezza gli acquirenti, gli inquilini e gli stessi proprietari degli immobili. Sugli sviluppi nel settore abbiamo intervistato l’Ing. Andreas von Schlick, managing partner di Engel & Völkers Prague (socio Camic), e l’Ing. Lukáš Křenek, capo del dipartimento commerciale di Engel & Völkers Prague.

Secondo il vostro parere, quali saranno le ricadute dell'epidemia sul mercato residenziale a Praga? E possiamo attenderci un calo dei prezzi?

Attualmente il mercato è congelato, gli acquirenti e i venditori sono fermi in attesa di sviluppi, ad esempio riguardo ai cambiamenti annunciati dalla tassa sul trasferimento degli immobili (il Ministero delle Finanze ha annunciato l'abolizione dell'imposta, ndr.). Il corso dei prezzi dipenderà fortemente da come i proprietari riusciranno a gestire la situazione e se li aiuterà in qualche modo il governo. Altri fattori importanti sono la durata dei provvedimenti eccezionali, l'impatto dell'epidemia di coronavirus sul resto dell'economia e i cambiamenti nel potere d'acquisto dedicato agli immobili. Ad esempio, se i titolari e i dipendenti delle aziende dovranno faticare molto per restare a galla, probabilmente non faranno investimenti in immobili. Finché tutto questo non sarà chiaro, è difficile formulare delle stime. Ma ci possiamo attendere almeno un calo dei prezzi di alcune unità percentuali. Ho assistito alla precedente crisi del 2008 e 2009, e anche all'epoca i prezzi non sono calati immediatamente. I proprietari infatti cercano di mantenere i livelli di prezzo a cui sono abituati per il periodo più lungo possibile. Altri cambiamenti arriveranno probabilmente nel campo degli affitti. A Praga stiamo già assistendo all'arrivo sul mercato degli affitti di appartamenti acquistati a scopo d'investimento, che erano precedentemente adibiti ad attività d'alloggio a breve termine come Airbnb. Sullo sviluppo dell'intero settore avrà una grande influenza la durata del coronavirus. Se le limitazioni dureranno tre mesi, allora si può presumere che il volume del mercato immobiliare e delle transazioni di compravendita diminuirà di circa il 20 - 25 percento.

Quale evoluzione è lecito attendersi nel settore degli spazi ad uso imprenditoriale, e soprattutto dei ristoranti e negozi, che hanno risentito di più delle misure del governo? Dopo la moratoria possiamo aspettarci una maggiore disponibilità sul lato dell'offerta?

Attualmente sentiamo spesso, che gli inquilini hanno trovato un accordo con i proprietari per la riduzione dei canoni d'affitto, anche del cinquanta percento, o non pagano affatto. Ma è possibile, che molte imprese, nonostante la moratoria e le altre misure di sostegno, non sopravvivano. Molto dipenderà dal volume e dalla celerità degli aiuti statali, in quanto il governo annuncia di mattina una cosa e di sera è già tutto diverso. E non in ultimo, importante sarà anche l'approccio dei proprietari, se ridurranno le loro richieste o vorranno mantenere il prezzo intero anche a rischio di doversi cercare un nuovo inquilino. Penso che in offerta ci saranno molti spazi, e questo potrebbe portare a una diminuzione dei canoni. Potrebbe essere interessante anche lo sviluppo nel settore degli uffici. Molte imprese hanno fatto in questa crisi, per la prima volta, un ricorso massiccio al lavoro da casa e forse si chiederanno se hanno davvero bisogno di tanti uffici. Non è pertanto escluso che le imprese riducano i loro spazi. Ma non penso che lo sviluppo in questo settore sarà così drastico come nel caso di ristoranti e negozi. Tra l'altro da questo si evince, che il settore con minori ricadute sarà quello residenziale. Le imprese possono fallire e lasciare dietro sé spazi vuoti, ma abitare sarà sempre necessario.

A causa dell'attuale situazione il governo ha rimandato alcuni obblighi previsti dalla nuova legge immobiliare. È un sostegno sufficiente al vostro settore?

È un bel segnale, anche se il nostro settore non ha ottenuto dallo Stato nessun altro aiuto specifico. Il rinvio di alcuni obblighi ci ha aiutato, perché in questo modo abbiamo potuto usare tutte le nostre forze per risolvere i problemi sorti in collegamento con il coronavirus. Nella nostra società ci stiamo concentrando per salvare le transazioni in stadio di trattativa, e ci stiamo riuscendo. Siamo contenti di non doverci occupare dei nuovi obblighi di legge, sebbene fossimo pronti a farlo.

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Engel & Völkers Prague

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