Il risarcimento dei danni secondo l'articolo 36 della legge sullo stato di crisi (n. 240/2000 Coll.) è tra gli aspetti più discussi in Repubblica Ceca dell'attuale stato di emergenza causato dal nuovo coronavirus. Uno degli approfondimenti più completi sul tema è stato pubblicato dall'avvocato Jiří Buchvaldek, socio dello studio legale Hrubý & Buchvaldek, socio Camic.
Chi può fare domanda di risarcimento?
Potranno richiedere il risarcimento dei danni le aziende e gli imprenditori, persone fisiche e giuridiche, direttamente toccate dai provvedimenti adottati nell'ambito dello stato di emergenza. Si tratta ad esempio di negozi, alberghi, ristoranti, palestre e altri luoghi di vendita al dettaglio di beni e servizi che hanno dovuto interrompere, o ridurre fortemente, la loro attività a causa del provvedimento emanato sabato 14 marzo. Secondo lo studio legale Hrubý & Buchvaldek, non hanno invece diritto al risarcimento le imprese che interrompono le proprie attività di loro spontanea volontà per evitare la diffusione del virus tra i dipendenti.
Quando e dove presentare la domanda?
Secondo le disposizioni di legge, la domanda di risarcimento danni va presentata entro sei mesi da quando l'imprenditore si è accorto del danno oppure entro cinque anni da quando il danno è insorto. Le domande vanno inviate al Ministero dell'Interno se il provvedimento che ha causato il danno è stato emanato dal governo o dal comitato per la gestione della crisi. Qualora il provvedimento sia stato invece emanato da un ministero, la domanda va inoltrata a quel ministero competente.
Cosa deve contenere la domanda?
«Per avere successo con la domanda di risarcimento di danni, secondo la legge sulla gestione della crisi, è fondamentale dimostrare la relazione causale tra l'insorgenza del danno e il provvedimento di crisi del governo e, in seguito, dimostrare l'entità del danno» sottolinea il documento dello studio legale Hrubý & Buchvaldek. Per il buon esito della domanda è quindi necessaria una documentazione dettagliata e precisa dei danni.
A quanto potrebbe ammontare il risarcimento?
La legge sullo stato di crisi non descrive l'entità del danno soggetto al risarcimento, pertanto, secondo lo studio legale Hrubý & Buchvaldek, per la stima si applicano le disposizioni generali contenute nel Codice civile. Queste prevedono che oltre ai danni diretti venga risarcito anche il mancato guadagno. «I provvedimenti economici approvati dal governo e dal parlamento, la cui finalità è limitare le conseguenze sull'economia dei provvedimenti di crisi, non sono i risarcimenti previsti dall'articolo 36, ma, secondo il nostro parere, possono diminuire l'ammontare del danno causato agli imprenditori lesi» sottolinea lo studio legale.
Si andrà a finire in tribunale?
Qualora la domanda venga rigettata, o accolta solo parzialmente dal ministero, il richiedente può ricorrere in tribunale. Tuttavia il ricorrente dovrà versare al tribunale, come imposta, una somma equivalente al 5 percento della stima del danno. I richiedenti in particolari difficoltà economiche possono presentare al tribunale la domanda di esonero dal pagamento.
Fonte: www.hblaw.eu
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