La crescita del costo di lavoro in Repubblica Ceca sembra essersi stabilizzato a un ritmo del 7% all'anno. Lo indicano i dati diffusi da Eurostat.
Nel terzo trimestre dell'anno, il costo orario del lavoro in Repubblica Ceca è aumentato del 7,2%. Il ritmo non si discosta in maniera significativa dai dati registrati nei precedenti tre trimestri. Il costo del lavoro è cresciuto più fortemente nel settore dell'industria con un incremento del 7,7%, seguito dai servizi (+6,8%) e dall'edilizia (+5,3 %). Il dato ceco è il settimo più alto nell'UE e la Repubblica Ceca si situa a metà strada tra i Paesi di nuova e vecchia adesione. In Romania e Bulgaria i salari crescono di oltre il 10%, mentre in Finlandia e Lussemburgo l'aumento è sotto l'1%. La media UE è di 3,1%.
Le dinamiche del costo del lavoro sono in parte spiegabili con un altro dato diffuso da Eurostat, ossia il tasso di posizioni vacanti. In Repubblica Ceca, il rapporto tra posizioni vacanti e quelle disponibili è di 6,2%. E' il dato in assoluto più alto nell'intera Unione e circa il doppio rispetto al Belgio e la Germania, secondo e terzo Paese, che registrano un tasso di poco superiore al 3%. In questo caso, la media UE è di 2,3%.
Fonte: ec.europa.eu
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