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27.08.2019

Via libera al riordino dei regimi d’ingresso dei lavoratori extra-UE

Nella sua prima seduta dopo le vacanze estive il governo ceco ha dato il via libera al riordino dei regimi d'ingresso per i lavoratori provenienti da paesi non aderenti all'Unione Europea. A presentare la norma è stato il Ministero degli Interni.

Gli attuali regimi d'ingresso per i lavoratori extra-UE saranno ridotti da sei a tre. Nel nuovo schema saranno presenti il regime per i lavoratori nelle scienze e nei settori chiave, il regime per i lavoratori altamente qualificati e il regime per i lavoratori qualificati. I primi due programmi saranno attivi presso tutte le ambasciate ceche fuori dall'UE, mentre il terzo programma verrà aperto solo presso le sedi consolari scelte. «Nel 2018 siamo riusciti a garantire tramite i programmi l'arrivo di 23.000 dipendenti per 1100 aziende» ha rivendicato i successi del sistema il premier Andrej Babiš.

Il Ministero degli Interni ha anche fissato le quote annue d'entrata per i lavoratori qualificati. «La proposta non presenta né rialzi né diminuzioni significative delle domande per il visto d'entrata» ha indicato il Ministero. Rispettando le decisioni adottate del governo nei mesi precedenti, la quota prevista per l'Ucraina raddoppierà a 41100 visti d'entrata all'anno. I numeri sono molto più ridotti per gli altri Paesi, tra cui Serbia-Montenegro (2000 visti all'anno), Filippine, Mongolia (1000 visti all'anno per ciascuno Paese) seguiti da Bielorussia, Moldavia, India e Kazakistan, nel cui caso viene fissato un tetto di diverse centinaia di visti all'anno per ciascun Paese.

Fonte: www.vlada.cz

Fonte fotografia: vlada.cz

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