Il gruppo MSC è ben conosciuto per le sue attività nel settore navale cargo. Grazie ai treni merci intermodali tra Trieste e Ostrava, MSC è anche uno degli operatori più importanti nei collegamenti tra la Repubblica Ceca e l'Italia. Ne abbiamo parlato con Michaela Svrčková, management director di MSC Czech Republic, socio Camic.
MSC è tra i leader del settore cargo. Quali sono attualmente le rotte più richieste?
«Il gruppo MSC, in quanto secondo operatore mondiale nel settore cargo, è presente nella maggioranza dei territori di tutto il mondo. Abbiamo una folta rete di collegamenti navali verso i principali porti e gli scali secondari. Come succede alla maggior parte degli operatori, le principali rotte di esportazione partono dall’Estremo Oriente verso l'Europa e verso la regione del Transpacifico e dall'Europa verso la regione del Transatlantico».
Un anno fa si è tenuta a Praga la presentazione del Porto di Trieste. Ci sono possibilità che il porto italiano riesca in Repubblica Ceca a strappare quote di mercato ai porti del nord?
«Trieste è in primo luogo un'alternativa a Capo d'Istria, i cui volumi di trasporto sono vicini all'esaurimento. Per alcuni territori in Boemia, Moravia e Slovacchia il collegamento con Trieste è quello più economico e più rapido. E in questi casi il Porto di Trieste riesce a rafforzarsi anche a scapito dei porti del nord».
Da e per Trieste gestite diversi treni intermodali. In passato però i trasportatori cechi hanno riportato alcune critiche al funzionamento degli interporti locali. Oggi com'è la situazione?
«Gli interporti in territorio ceco hanno una particolarità, ossia, a parte poche eccezioni, non sono terminal con gestori pubblici. Pertanto le regole nel terminal sono fissate dal gestore e non dal mercato. Al contempo non si riesce a creare una situazione di concorrenza di mercato che possa promuovere un'evoluzione positiva. Nonostante tutto ciò, continuo a pensare che rispetto ai Paesi limitrofi come l'Austria o la Germania, i nostri terminal siano maggiormente sviluppati sotto il punto di vista infrastrutturale, nella cura dei clienti e nel funzionamento praticamente senza interruzioni».
In Repubblica Ceca si parla spesso dello sviluppo del trasporto fluviale con la costruzione di infrastrutture adeguate. Secondo lei, questo genere di trasporto ha futuro?
«Il trasporto fluviale soffre in tutta Europa di un problema fondamentale, vale a dire della mancanza stagionale di acqua e quindi della limitata possibilità, o addirittura impossibilità, di effettuare il trasporto. In Repubblica Ceca le infrastrutture per il trasporto fluviale hanno forti limiti e le capacità dei corsi d'acqua limitano la stazza delle navi cargo fornendo così non molte opportunità di sviluppo».
Fonte: Camic
Fonte fotografie: Studio Adam-Costey