Il governo della Repubblica Ceca ha approvato nella seduta di lunedì 3 giugno il potenziamento di Regime Ucraina, lo speciale programma di rilascio visti per lavoratori qualificati provenienti dall'ex paese sovietico.
Grazie al provvedimento approvato lunedì la quota annua dei visti raddoppia a 40.000. Le spese extra per verifica e rilascio dei visti saranno completamente coperte dai versamenti obbligatori dei richiedenti. La quota maggiorata diventerà esecutiva in autunno. Soddisfatte le associazioni di impresa ceche. «Alle imprese mancano ora circa 500.000 lavoratori e la mancanza di dipendenti in gamba è il principale problema che blocca la crescita dell'economia ceca» ha ricordato la più grande associazione imprenditoriale sul territorio, la Camera di Commercio Ceca.
Fa parte del provvedimento anche la contestatissima misura sui salari minimi. La nuova norma prevede che il datore di lavoro debba offrire ai dipendenti assunti tramite il Regime Ucraina una remunerazione superiore almeno del venti percento allo stipendio garantito previsto per il profilo professionale. La norma è stata appoggiata dai sindacati, dal Ministero del Lavoro a guida socialdemocratica e anche dall'Unione del Trasporto e dell'Industria, che riunisce i principali gruppi industriali del Paese. A sentire la Camera di Commercio Ceca la misura invece violerebbe il Codice del Lavoro e rappresenterebbe una discriminazione verso i lavoratori di altra origine, quelli cechi compresi. «La misura sui salari renderà più difficile l'accesso delle piccole imprese al Regime Ucraina» ha stimato il vicepresidente della camera Irena Bartoňová Pálková.
Fonte: www.vlada.cz
Fonte fotografia: vlada.cz
