Il rallentamento dell'economia tedesca e di quella cinese, il peggioramento delle aspettative nel settore manifatturiero e i rischi politici provenienti dall'Europa e dagli altri continenti, questi sono alcuni tra i segnali che portano molti a chiedersi se la recessione delle economie europee, compresa quella ceca, sia dietro l'angolo. Ne hanno discusso tre noti economisti cechi, Miroslav Singer di Generali CEE Holding, Jakub Seidler di ING Bank e Lukáš Kovanda di Czech Fund, in un business lunch con i soci della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca e della Camera di Commercio Ceco-Olandese.
«La crescita ceca è basata su una solida economia interna» ha notato durante la sua presentazione Miroslav Singer, capo economista di Generali CEE Holding. A dare una spinta all'economia è stata la spesa delle famiglie, legata non solo all'incremento dei salari e all'occupazione da record, ma anche agli investimenti delle imprese e alla ripresa della spesa governativa. A pesare negli ultimi mesi sono stati tuttavia alcuni fattori internazionali, quali il rallentamento dell'economia tedesca. «Io continuo a credere che il problema maggiore sia trovare persone di qualità» ha sottolineato Singer. Il governo e le imprese quindi dovrebbero investire maggiormente in educazione, ricerca e servizi di appoggio.
«Alcuni economisti si aspettano un calo semplicemente perché l'economia ha un andamento ciclico» ha detto Jakub Seidler, capo economista di ING Bank Czech Republic. Nell'economia spesso accade che gli interventi e il comportamento degli attori, dalle imprese al governo, sortiscano l'effetto con "un certo ritardo". Secondo Seidler, un buon indicatore per prevedere l'andamento dell'economia è l'indice di fiducia dei manager addetti agli acquisti. «Mentre quest'indice ha registrato un calo nel settore manifatturiero, nei servizi la situazione rimane relativamente buona» ha così descritto la situazione in Europa e in altre maggiori economie mondiali Jakub Seidler.
«Talvolta la crisi economica si può verificare anche solo per il fatto che si crede fermamente che essa ci sarà» ha avvertito Lukáš Kovanda sui cali di fiducia improvvisi e sulle cosiddette profezie autoadempienti. Sul clima di fiducia possono influire i media, le previsioni degli economisti o gli eventi politici. «Se anche la crisi dovesse venire, la Repubblica Ceca è attrezzata meglio degli altri Paesi dell'UE per affrontarla» ha aggiunto Kovanda. Ma oltre ai solidi fondamentali economici ci sarà bisogno, in quel caso, anche di una politica economica anticiclica del governo.
Il business lunch è stato organizzato dalle camere Italo-Ceca e Ceco-Olandese martedì 16 aprile presso il ristorante Aromi.
Fonte: Camic
Fonte fotografie: NCCC
